Società

2015: stangate per automobilisti tra autostrade, multe, RC auto

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

ROMA (WSI) – Le concessionarie autostradali, “da galline dalle uovo d’oro che gestiscono monopoli naturali, non possono continuare ad addossare sulla pelle degli utenti spremuti come limoni con la complicità dei Governi i futuri investimenti con consumatori e Pmi costretti a finanziare il capitale di rischio, privatizzando gli utili e socializzando le perdite”. E’ quanto sostengono Adusbef e Federconsumatori, commentando l’aumento dei pedaggi scattato con l’arrivo dell’anno nuovo.

“Dal 1999, anno della privatizzazione della concessionaria statale, e fino al 2014 – si legge in una nota firmata dai presidenti delle due associazioni Elio Lannutti (Adusbef) e Rosario Trefiletti (Federconsumatori) – i prezzi sono cresciuti del 69,8% a fronte di una inflazione del 37,66% con i governi che hanno fatto a gara nel concedere rincari favorevoli ai concessionari, per consentire di scaricare sulle tariffe anche gli extracosti di opere e investimenti che spesso non si sono concretizzati. Nel 2014, a fronte della richiesta di aumenti medi del 4,8%, il ministro delle Infrastrutture, un funambolo nel gioco delle tre carte, ha concesso ‘solo’ il 3,9%: appena due volte e mezzo l’inflazione programmata affermando che gli automobilisti avrebbero risparmiato 50 milioni di euro. In questi giorni lo stesso Ministro ha affermato che la concessione di rincari entro l’1,5% sarebbe frutto di un’azione calmieratrice del Governo, che continuando a mistificare, dimentica di aggiungere che il tasso programmato, cioè l’1,5%, risulta ben superiore a quello reale, con l’inflazione annua pari allo 0,2%: venti volte inferiore all’aumento medio concesso dal governo”.
__________________

ROMA (WSI) – Sono già scattati i rincari dei pedaggi autostradali. Dopo la decisione del ministro dei Trasporti e infrastrutture Maurizio Lupi di fissare all’1,5% il tetto massimo del ritocco verso l’alto, secondo il Codacons i pedaggi aumenteranno in media dell’1,32%.

Ad Autostrade per l’Italia è stato riconosciuto un adeguamento dell’1,46%, mentre l’aumento dell’1,5% riguarderà Autovie Venete, Brescia-Padova, Milano Serravalle-Milano Tangenziali, Ativa, Cav, Autocamionale della Cisa, Autostrada dei Fiori, Tangenziale di Napoli, Rav, Salt, Sat, Satap Tronco A4, Satap Tronco A21, Sav, Sitaf, Torino-Savona e Strada dei Parchi.

Il 2015 inizia male per gli automobilisti italiani. Notizie negative anche per chi possiede veicoli storici: è stata cancellata infatti l’agevolazione fiscale che consentiva l’esenzione dal bollo per i mezzi di età compresa dai 20 ai 30 anni.

Dal 1° gennaio, scrive l’agenzia di stampa ANSA, anche chi possiede un mezzo su quattro o due ruote di valore storico la cui età è compresa tra i 20 e i 29 anni dovrà pagare l’imposta sulla proprietà. Nulla cambia, invece, se il mezzo ha più di 30 anni.

Altro rincaro previsto per gli automobilisti riguarda le multe per violazione del Codice della strada, che saranno aumentate a partire dal prossimo 10 gennaio. L’adeguamento biennale degli importi delle sanzioni – precisa il Codacons – porterà gli automobilisti a pagare lo 0,8% in più rispetto allo scorso anno in caso di multa.

Aumenti anche per le assicurazioni RC auto. Secondo le rilevazioni del portale per la comparazione di assicurazioni auto Facile.it, tutti gli automobilisti che hanno provocato un incidente nel corso dell’ultimo anno saranno costretti a pagare un premio più elevato.

L’agenzia di stampa AdnKronos precisa che “Facile.it, che ha analizzato oltre 500.000 preventivi effettuati sul sito negli ultimi 30 giorni, ha rilevato come dopo il calo registrato nel 2014 sia tornata a crescere, sia pur leggermente, la percentuale di automobilisti penalizzati per aver causato un sinistro: oggi rappresentano il 4,09% degli utenti alle prese con il rinnovo della loro assicurazione, un anno fa erano il 3,67%. In numeri, si stima che a pagare un premio maggiore saranno 300mila italiani in più del gennaio 2014”.

“Per quanto riguarda le differenze che emergono dal punto di vista socio-demografico si conferma la tendenza che vede le donne più maldestre (o più oneste, dipende dai punti di vista) rispetto agli uomini; mentre tra questi ultimi la percentuale di chi denuncia sinistri con colpa si ferma al 3,73%, cambieranno classe di merito ben il 4,76% del totale delle donne. A livello di età, è chiaro che i meno penalizzati dal cambio classe siano i più giovani (peggiorerà la propria condizione il 3,29% di chi ha meno di 30 anni), mentre la performance peggiore si registra tra i più adulti: oltre i 65 anni cambierà classe di merito il 5,40% degli automobilisti. Considerando invece la categoria professionale dichiarata in fase di preventivo, anche quest’anno sono i liberi professionisti a chiedere più spesso l’intervento della compagnia assicuratrice, e ad esserne penalizzati con un cambio di classe: tra di loro la percentuale arriva al 5,38%”.

Ancora, stando al portale Facile.it: “Li seguono a ruota i medici e gli infermieri, anch’essi con una percentuale superiore al 5% (precisamente il 5,26%); i più prudenti sono (e sarebbe stato strano il contrario) i vigili urbani e gli appartenenti alle forze armate: tutori dell’ordine e delle strade, sono quelli che cambieranno meno di tutti la propria classe di merito. Se si prendono in esame le differenze tra le regioni italiane, dopo il secondo posto registrato lo scorso anno la Toscana torna a riprendersi lo scettro di regione più “indisciplinata”.

Qui, infatti, la percentuale di automobilisti che hanno dichiarato di aver causato un incidente nel 2014 è tornata a superare il 5% (è al 5,40%), seguita dalla regione Lazio, che l’anno scorso era terza (e adesso registra il 5,35% di cambi classe), e dalla Liguria che è terza con il 5,08% di cambi.

Fanalino di coda la Calabria (solo il 2,40% degli automobilisti ha dichiarato di aver avuto un incidente con colpa) e la Puglia (2,59%).Come spiega Mauro Giacobbe, Amministratore Delegato di Facile.it, “tanto per chi ha causato incidenti quanto per chi, nello scorso anno, non ha fatto sinistri e quindi migliora la sua classe di merito, il confronto delle diverse offerte proposte dalle compagnie resta uno strumento indispensabile cui ricorrere in fase di rinnovo della propria polizza, visto che dalla comparazione è possibile ottenere un risparmio che arriva fino al 65%”.