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WALL STREET: SI FANNO AVANTI I RIBASSISTI

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Avvio di seduta nel segno delle vendite a Wall Street, con i venditori in prima fila mentre continuano a digerire il deludente dato sull’inflaizone e le contrastate notizie societarie. Il Dow Jones arretra dello 0.34% a 12395, l’S&P500 dello 0.50% a 1415, il Nasdaq e’ in ribasso dell’1.07% a 2409. A contribuire al calo della mattinata e’ anche la debolezza dei mercati asiatici.

Nel mese di novembre i prezzi alla produzione sono schizzati del 2%, ad un tasso nettamente superiore a quello atteso dagli analisti pari a +0.5%, registrando il maggiore incremento dal 1974. In forte rialzo anche la versione “core” del dato, risultata in progresso dell’1.3% contro un consensus dello 0.2%.

Non ha influito sul trading iniziale, invece, il buon dato sul settore immobiliare, con i nuovi cantieri edili cresciuti del 6.8% nel mese di novembre.

A trascinare i listini al ribasso e’ anche la trimestrale del gigante software Oracle ([[ORCL]]). L’azienda ha riportato nell’after hour di ieri risultati in linea con le attese degli analisti, ma un rallentamento delle vendite ha lasciato gli operatori con l’amaro in bocca, particolarmente preoccupati sulla performance dei prossimi mesi.

Pessime notizie anche per la catena retail di elettronica Circuit City, che ha diffuso prima dell’apertura risultati nettamente inferiori alle aspettative: gia’ nei giorni scorsi la rivale Best Buy aveva accusato il colpo del forte calo dei sistemi televisivi di ultima generazione.

Non offre supporto, infine, il forte calo dei titoli tailandesi, arretrati sulle notizie relative ad un controllo del governo sui capitali nel tentativo di risollevare la valuta interna. L’indice di riferimento ha registrato la peggiore performance dalla crisi del 1997, lasciando sul terreno oltre il 10%.

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Sugli altri mercati, sul valutario, l’euro e’ in progresso sul dollaro a quota 1.3170. L’oro avanza di $2.10 a $620.00 all’oncia. In lieve ribasso i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 4.5990%.