Società

Wall Street pressata da dati e Grecia, avvio no

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

New York – Avvio in pesante ribasso per i listini azionari americani, in sintonia con quanto si vede nelle piazze finanziarie europee. A Milano le perdite toccano l’1,8% e ovunque nel Vecchio Continente i cali si aggirano tra lo 0,8% e il 3%, con la borsa di Atene che fa peggio di tutti, anche per effetto degli scontri di piazza tra dimostranti e polizia. Sul Dow Jones e’ tutto rosso. Il paniere delle blue chip cede lo 0,8%, il Nasdaq lo 0,71% e l’S&P 500 lo 0,69%.

Dopo il nulla di fatto di ieri nella riunione straordinaria dei ministri delle Finanze dell’Eurogruppo sulla questione del salvataggio della Grecia, i timori sulla crisi del debito pesano sui listini di tutto il mondo. Intanto nel paese si rischia la paralisi per uno sciopero generale che e’ stato indetto per la giornata di oggi. L’euro paga il prezzo. A trarne giovamento e’ il dollaro, inteso da molti come bene rifugio, oggi preferito anche al franco svizzero.

Moody’s avverte che potrebbe rivedere il raing sulle tre principali banche francesi per la loro esposizione ad Atene. L’agenzia ha messo sotto osservazione il merito di credito di Bnp Paribas, Societe’ Generale e Credit Agricole, minacciando una bocciatura a causa della loro esposizione verso la Grecia. Si legge in una nota, in cui vengono citati i crediti vantati dalle banche nei confronti del settore pubblico e privato in Grecia e ”l’incoerenza fra l’impatto di un potenziale default o ristrutturazione in Grecia e gli attuali rating”.

Sul fronte macro c’era grande attesa per i nuovi dati sull’inflazione Usa: al livello dei consumatori e’ salita ancora, ma con l’intensita’ piu’ bassa degli ultimi sei mesi. Ma a influenzare i mercati sono sopratutto i numeri sull’attivita’ manifatturiera della regione di New York. In giugno l’indice Empire si e’ contratto del -7,79: per la prima volta da novembre 2010 e’ in negativo. Un’altra dimostrazione del fatto che la ripresa potrebbe seriamente incepparsi. Gli economisti si aspettavano un calo molto piu’ modesto, a +10 punti. La produttivita’ industriale e’ scesa in maggio, cosi’ come la capacita’ di utilizzo degli impianti.

Intanto i funzionari della Federal Reserve discuteranno se stabilire o meno un target esplicito per l’inflazione. Il tasso di disoccupazione nell’area Ocse e’ sceso ad aprile all’8,1% dall’8,2% di marzo. Anche in Italia la disoccupazione arretra dall’8,3% all’8,1%. “Per la prima volta dall’inizio della crisi finanziaria – si legge in una nota dell’Ocse – il numero dei disoccupati nella maggior parte dei paesi Ocse registra una tendenza al ribasso”.

Nell’area euro i disoccupati ad aprile restano fermi al 9,9% e nell’Ue si attesta al 9,4%. La Spagna resta il paese piu’ colpito dalla disoccupazione, con un tasso fermo al 20,7% ad aprile. In Giappone e Usa il numero dei disoccupati e’ in crescita.

In ambito societario occhi puntati sull’Ipo di Pandora, che vale $2,6 miliardi. La societa’ di radio in streaming online si e’ quotata a $16 per azione, sopra il target range di prezzo. L’azione fa un balzo del 50% in avvio.

Sugli altri mercati nuovo record degli spread sui rendimenti greci. Il due anni ha toccato il 28% e il decennale il 18%. In entrambi i casi si tratta di un nuovo record dall’introduzione dell’euro.

I contratti del greggio con consegna luglio sono in flessione dell’1% a $98,31 il barile. I contratti con scadenza luglio sull’oro sono in contrazione dello 0,56% a $1.515,9 l’oncia. Sul valutario l’euro e’ in ribasso nei confronti del dollaro (-1,12%) a $1,4278. Quanto ai Treasury, il rendimento sul decennale si attesta a quota 3,08%, retrocedendo di 2 punti base.