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WALL STREET: MERCATO IN MANO AI RIBASSITI

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Avvio di seduta in forte calo sulla piazza di New York. I listini hanno cosi’ ceduto interamente i guadagni realizzati nella seduta di ieri. Il Dow Jones arretra dello 0.79% a 13555, l’S&P500 dello 0.78% a 1508, il Nasdaq cede lo 0.91% a 2799.

Il rally materializzatosi nelle ore finali di martedi’ e’ stato “semplicemente una farsa” secondo Heino Ruland, analista di FrankfurtFinanz. “L’indebolimento del dollaro e l’aumento dei prezzi petroliferi non giustificano un movimento del genere”. In una nota diffusa in mattinata da Morgan Stanley si legge che il target di medio termine per l’S&P500 resta a quota 1700 punti; prima pero’ si potrebbe assistere ad una contrazione fino all’ area 1450 (al momento l’indice tratta a 1520 punti).

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Il focus degli operatori resta incentrato sul fronte macroeconomico e sugli sviluppi societari. Il buon dato sulla produttivita’
del terzo trimestre ha fatto ben poco per arginare le perdite del preborsa. L’indicatore e’ schizzato del 4.6% nel periodo luglio-settembre, nettamente al di sopra delle attese degli analisti (+3.1%). Note positive sono emerse anche dalla componente dl costo unitario del lavoro, scesa dello 0.2% in controtendenza con le previsioni del mercato.

In calendario sono ancora presenti gli aggiornamenti sulle scorte di magazzino all’ingrosso e sul credito al consumo. Alle 16:30 ora italiana verranno diffusi i numeri sulle scorte settimanali di greggio, fondamentali ai fini del trading giornaliero, alla luce del nuovo record del petrolio schizzato fino a quota $98.62 nelle contrattazioni elettroniche. Al momento i futures con consegna dicembre segnano un progresso di $1.15 a $97.85.

Passando all’aspetto societario, in primo piano i risultati trimestrali del colosso delle infrastrutture network Cisco (CSCO) e di News Corp (NWS). Nel comparto dell’auto, ondata di vendite per la casa di Detroit General Motors (GM), in ribasso del 5.00% in avvio a causa dell’elevata perdita ($2.88 per azione) riportata nell’ultimo trimestre, corrispondenti a un rosso record nella storia della finanza americana pari a $39 miliardi. I titoli del settore finanziario potrebbero continuare a soffrire visibilmente dopo che una ricerca della Fed diffusa ieri ha evidenziato la ridotta possibilita’ di concessione di credito a consumatori e aziende da parte delle grosse banche d’affari colpite dalla crisi dei mutui. Nuove svalutazioni
sono state previste per Morgan Stanley (MS).

Sugli altri mercati, sul valutario, l’euro continua a spingersi al rialzo nei confronti del dollaro, ora a quota 1.4690. L’oro e’ balzato di $16.60 a $840.00 all’oncia. In rialzo i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 4.3450%.

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