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Wall Street: indici a picco dopo il lavoro. Crolla la crescita Usa

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New York – Apertura di seduta in pesante rosso per la borsa di New York, con l’indice S&P 500 che perde quota 1.300. Tutto si doveva giocare sul nuovo reporto occupazionale del governo e cosi’ e’ stato. I numeri hanno decisamente deluso le aspettative e ora il mercato del lavoro appare in pericoloso stallo.

Il Dow cede l’1,06% a quota 12.119, il Nasdaq lo 0,98% in area 2.746 e l’S&P 500 l’1% a 1.299,78. Al contempo l’indice della volatilita’ Vix si riavvicina a quota 20 dopo aver raggiunto il picco di 19,87 (oltre +7%).

Nel dettaglio i dati hanno mostrato la creazione di soli 54 mila posti in maggio, anziche’ i 169 mila previsti dopo i 232.000 aggiunti in aprile (dato rivisto da 244.000). Il tasso di disoccupazione e’ invece salito dello 0,1% al 9,1%. Se depurato dalla componente che misura il cambiamento del rapporto tra tasso di natalita’ e mortalita’, l’economia ha perso 200.000 posti il mese scorso.

Per Goldman Sachs si tratta di un dato molto deludente e solo una minima parte del calo puo’ essere fatta risalire al terremoto giapponese. Alcuni indicatori secondari come le settimane lavorative e gli stipendi per ora sono risultati leggermente migliori.

Ma alla fine del report viene il peggio: “Dopo gli ultimi dati piu’ deboli del previsto il nostro indicatore sull’attivita’ attuale (CAI) si trova solo all’1 in maggio, in calo dall’1,6% di aprile e dopo il 4,2% di marzo.

Tra i singoli titoli fari puntati su Goldman, che secondo il Financial Times sta per portare a termine la trattative che porterebbe alla vendita della sua divisione di mutui. I titoli della banca scambiano in rialzo di 0,98 punti a $135,36 dopo aver toccato i massimi di seduta a quota $135,94.

In Europa come e’ naturale aspettarsi l’attenzione e’ rivolta alle novita’ riguardanti la Grecia. Sono uscite indiscrezioni circa il via libera del governo greco a nuove misure di austerita’ e accelerazione delle privatizzazioni.

In ambito di debito sovrano, brutta notizia per gli Stati Uniti: Moody’s ha infatti avvertito il paese sul rischio di perdere la tripla A, e ha contestualmente affermato che downgrade potrebbero colpire anche alcune grandi banche americane.

Secondo i media, la Grecia accettera’ di intraprendere misure ulteriori previste nel severo piano di austerita’ volto a ridurre il deficit di bilancio e al contempo di accelerare il suo programma di privatizzazione, requisiti indispensabili per ricevere un nuovo pacchetto di aiuti dalla comunita’ internazionale. Fra le ipotesi sul tavolo per risolvere la crisi greca c’e’ anche quella di un intervento delle banche private per riacquistare bond ellenici in scadenza, in “una specie di Vienna Initiative”, la strategia messa in atto nel 2009 per aiutare i paesi del centro-est Europa. Lo ha spiegato Arrigo Sadun, direttore esecutivo dell’Fmi.

Intanto l’AD di Unicredit, Federico Ghizzoni, ha fatto sapere che alla banca non e’ ancora arrivata nessuna richiesta ufficiale nell’ambito delle indiscrezioni che vorrebbero un coinvolgimento delle banche private europee in un programma di riacquisto delle bond ellenici cosi’ da allentare la pressione dei mercati sulla Grecia. Probabilmente la Bce sta pero’ valutando anche questa tra le tante ipotesi.

Sugli altri mercati, i contratti del greggio con consegna luglio sono in ribasso dello 1,9% a $98,49 il barile. I contratti con scadenza luglio sull’oro avanzano dello 0,8% $1.544,9 l’oncia. Sul valutario l’euro torna a salire nei confronti del dollaro (-0,24%) a $1,4527. Quanto ai Treasury, prezzi ancora inrialzo con il rendimento sul decennale che si attesta a quota 2,95%, in netta flessione (-7,5 punti base).