Economia

Wall Street in rosso, pesa tonfo utili oil

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NEW YORK (WSI) – Chiusura negativa per la Borsa Usa sotto il peso del settore energetico frenato dalle trimestrali deludenti di Exxon Mobil e Chevron. I due gruppi petroliferi americani hanno pubblicato trimestrali con utili in calo rispettivamente del 52% e del 90% rispetto all’anno prima (i risultati peggiori nell’ordine da sei e quasi 13 anni).

Nel finale: Dow -0,31% a 17.690 punti, lo S&P 500 -0,22% a 2.103 punti, mentre il Nasdaq -0,01% a 5.128 punti.

E’ pero’ l’indice del costo del lavoro del secondo trimestre – salito in Usa al passo piu’ lento dal 1982 – a condizionare il dibattito tra gli investitori sulle future mosse della Federal Reserve. Alcuni sono portati a credere che il dato permetta alla banca centrale Usa di essere piu’ paziente in materia di tassi. Ma gli economisti di Bank of America-Merrill Lynch spiegano che il mercato non ha nulla da temere da una stretta monetaria. Secondo loro l’impatto sara’ minimo anche perche’ il dollaro ha gia’ corso in avanti in anticipazione della normalizzazione della politica monetaria Usa, che verra’ per altro controbilanciata dalle misure di stimolo lanciate da altri istituti centrali. Nel dettaglio, l’indice del costo del lavoro e’ salito dello 0,2% nel secondo trimestre in Usa contro stime per un rialzo dello 0,6%.

Sempre sul fronte macro, nel mese di luglio è scesa a 93,1 punti la fiducia dei consumatori Usa, secondo il dato definitivo calcolato dall’Universita’ del Michigan. Il dato e’ inferiore delle attese, che erano per una flessione a 94 punti, contro i 96,1 punti della precedente lettura. Il dato sulle attese si e’ attestato a 84,1 punti, mentre quello sulla situazione corrente a 107,2 punti.

Occhio al continuo calo delle materie prime, con i futures sul petrolio Usa in forte calo dopo l’annuncio dell’Opec. Contratti WTI -1,85% a $47,62 al barile. Brent -1,14% a $52,70. Male anche l’oro, con -0,80% a $1.079,70. Argento -1,10% a $14,54.

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Sullo sfondo le preoccupazioni sul dollaro sulla scia delle speculazioni secondo cui la Fed comunque deciderà di alzare i tassi di interesse a settembre. “E’ un po’ una tempesta perfetta per i mercati delle materie prime”, ha commentato a Bloomberg Fiona Boal, direttore della divisione di ricerca del settore a Londra presso Fulcrum Asset Management, che gestisce asset per $3,6 miliardi – Ci sono diverse preoccupazioni su un ulteriore rallentamento della Cina e c’è poi ovviamente la questione del dollaro. Un dollaro forte storicamente non appare mai essere una buona notizia per i mercati delle commodities”.

Di conseguenza a scendere è anche l’oro che oscilla attorno al minimo in cinque anni, dopo aver sofferto a luglio un ribasso -7,8%. Dal grano alla soia anche le commodities agricole hanno riportato il trend peggiore su base mensile di quest’anno, nel mese di luglio. La Cina incide in quanto è il principale utilizzatore di metalli e di energia.

Intanto, i treasury sono protagonisti di un rally successivamente alla pubblicazione dell’indice che misura il costo del lavoro in Usa. Il decennale vede rendimenti – che si muovono inversamente ai prezzi – scendere sui minimi di tre mesi al 2,2123% dal 2,268% di ieri. Il titolo a tre mesi viaggia allo 0,0636%

Tra i titoli bene Amgen dopo i risultati di bilancio migliori delle attese. LinkedIn oltre -4% dopo la trimestrale.

A causa del calo dei prezzi del greggio, Exxon Mobil (-2,28%) ha visto i suoi utili dimezzarsi nel secondo trimestre rispetto allo stesso periodo dell’anno prima. Stessa musica per Chevron (-2% nel pre-mercato), che ha mancato le stime degli analisti anche a causa di svalutazioni e costi legati alla sospensione di progetti. All’indomani dei conti, LinkedIn perde nel pre-mercato l’8%.

Indicazioni cruciali dal fronte economico Usa sono arrivate con il dato sul Pil del secondo trimestre, salito a un tasso annuale +2,3%. Rivisto al rialzo il dato del primo trimestre dell’anno e gli indicatori dei tre anni precedenti.

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Sul mercato valutario, l’euro ha risentito ieri del fattore Grecia ma anche della pubblicazione del Pil Usa del secondo trimestre e delle revisioni sull’economia Usa nel periodo compreso tra il 2012 e il 2014. Oggi recupera +0,38% a $1,0973. Dollaro/yen +0,14% a JPY 124,32.

Tra le materie prime, i futures sul petrolio Usa in forte calo dopo l’annuncio dell’Opec. Contratti WTI -1,81% a $47,64 al barile. Brent -1,14% a $52,70. Male anche l’oro, con -0,68% a $1.081. Argento -0,99% a $14,55.

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