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Wall Street giù, il focus è sui dati macroeconomici

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New York – Wall Street prosegue la giornata di contrattazioni in territorio negativo, scontando i dati economici pubblicati in mattinata, che non lasciano presagire nulla di buono. Alle 17 ora italiana, il Dow Jones perde lo 0,65%, a quota 11.464,21 punti; il Nasdaq arretra dello 0,30%, a 2.554,45, mentre lo S&P 500 fa -0,64%, a 1.202,33.

Spaventa in modo particolare il tonfo dell’indice della fiducia dei consumatori , che si è riportato ai livelli dell’aprile del 2009. Tale indicatore dimostra chiaramente come la crisi si sia manifestata anche molto tempo prima che l’agenzia di rating S&P tagliasse il rating degli Stati Uniti.

Notizie no, in attesa del cruciale appuntamento delle minute della Fed, che saranno rese note alle 20 ora italiana, anche dal fronte immobiliare. L’indice S&P/Case Shiller, che si è confermato lievemente migliore rispetto alle stime, ha confermato il double dip che il mercato del mattone americano continua a soffrire.

In particolare, il National Index rimane in calo su base annua del 5,9% rispetto al secondo trimestre del 2010 e, di fatto, i prezzi delle case oscillano attorno ai livelli degli inizi del 2003.

“Il rapporto di questo mese è caratterizzato dalla conferma di una situazione di double dip nei prezzi delle case in gran parte degli Stati Uniti”, ha dichiarato David M. Blitzer, presidente della Commissione degli indici stilati dallo S&P”.

Si guarda poi anche alle parole di Charles Evans, presidente della Fed di Chicago, che in una intervista alla Cnbc ha ammesso: “Penso che dovremmo fare di più”, riferendosi alle possibilità di intervento della Fed. Quella nota di maggiore ottimismo espressa da Ben Bernanke nel suo discorso a Jackson Hole, nello stato dello Wyoming, sembra così già un lontano ricordo.

Tornano così i sell su quasi tutti i settori. Tra i titoli hi-tech, male Apple, Google, Cisco, Hewlett Packard e Intel, con l’indice di riferimento Morgan Stanley Tech 35 che cede alle 17 ora italiana lo 0,65%. Decisi ribassi anche per Micron Technology (-3,42%). Sotto pressione anche i finanziari.

Sul fronte delle commodities, i futures sul petrolio recuperano le forti perdite successive alla pubblicazione dei dati macro e scambiano sul Nymex a $88,42 al barile, in crescita dell’1,4%. Continua il rally dell’oro, che balza del 2,28%, a $1.831,50 l’oncia.

Giornata di acquisti sui Treasury americani, che vedono i rendimenti decennali arretrare più del 3%, al 2,16%.

Sul fronte valutario l’ euro scende nei confronti del dollaro a $,14430 (-0,58%), scendendo nei confronti del franco a CHF 1,1803 circa (-0,38%). La moneta unica cala poi sullo yen a 110,69 (-0,70%).