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Wall Street da record, nonostante dati macro negativi. Attenzione a questo grafico

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NEW YORK (WSI) – Chiude in rialzo su nuovi record la seduta di Wall Street nonostante la giornata sia stata deludente dal fronte macroeconomico. Il Dow Jones guadagna lo 0,11% a quota 18.272 punti. L’S&P 500 aggiorna i record di ieri a 2.122 punti (+0,08%). Il Nasdaq segna – 0,05%, a quota 5.048 punti. Il petrolio a giugno ha chiuso in calo dello 0,3% a 59,69 dollari al barile ma con un +0,5% ha archiviato la nona ottava di fila in rialzo.

Shock dall’indice della fiducia dei consumatori stilato dall’Università del Michigan, che ha sofferto il calo più forte, a maggio, in due anni. Di fatto, l’indice preliminare è sceso a 88,6 punti, al minimo dallo scorso ottobre, dai 95,9 di aprile. La flessione, pari a ben 7,3 punti, è la più forte dal dicembre del 2012.

In generale, gli analisti intervistati da Bloomberg avevano previsto un valore invariato a 95,9 e le altre stime variavano tra 91,4 e 97,5.

Il sottoindice che misura la fiducia degli americani sulle loro finanze, è sceso a 99,8 dai 107 del mese precedente. Il sottoindice sulle aspettative a sei mesi è calato a 81,5 da 88,8.

Il dato segue l’altro negativo relativo alla produzione industriale negli Stati Uniti, calata dello 0,3%, al di sotto delle attese degli analisti. La flessione è stata la quinta consecutiva.

Ha deluso anche l’indice che misura l’andamento del settore manifatturiero nello Stato di New York, l’Empire State NY, rimbalzato a maggio rispetto alla contrazione del mese prima (a 3,09 da -1,19) ma non abbastanza per centrare il consensus (pari a 5).

Occhio al sondaggio reso noto dall’American Association of Individual Investors, che ha mostrato che il sentiment bullish degli investitori è crollato al 26,7%, al minimo in più di due anni; il sentiment è inoltre sceso per la decima volta nel corso delle ultime 12 settimane, stando a quanto ha precisato Bespoke.

Detto questo, Jani Ziedins, esperto di mercati, afferma in un’intervista a MarketWatch: “Crisi finanziaria in Europa che potrebbe ritornare (con la Grecia), stime sugli utili riviste al ribasso, dati macroeconomici deludenti, settore energetico reduce da crac. Abbiamo visto di tutto. E, nonostante ciò, eccoci, a nuovi valori record. Se è questo quanto accade quando ci sono cattive notizie, cosa accadrà quando finalmente ci saranno buone notizie?”.

E’ vero però, ribatterebbero alcuni strategist, che Ziedins non considera il contesto in cui le cattive notizie sono spesso buone notizie per i mercati, soprattutto quando allontanano le prospettive di rialzi di tassi da parte della Fed.

Tra i titoli, Netflix in rialzo, sulla scia di indiscrezioni secondo cui la società sarebbe pronta a offrire i suoi servizi in Cina.

Sul valutario, l’euro torna sopra $1,14 dopo i dati macro Usa negativi, scambia a $1,1427 (+0,17%). Dollaro/yen +0,18% a JPY 119,34. Euro/franco svizzero +0,56% a CHF 1,0469. Euro/yen +0,35% a JPY 136,37.

Tra le materie prime, i futures sul petrolio Usa cedono -0,78% a $59,41 al barile. Brent -0,52% a $66,35 al barile. Oro -0,22% a $1.222,50. Argento +0,29% a $17,52.

Contratti sull’oro in calo dopo la corsa dei giorni scorsi che avevano riportato i valori sopra i 1.200 dollari l’oncia.

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(Lna-Mt)