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Wall Street, ancora giù. Facebook: +19%, buy di Citi

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New York – Nuova seduta in territorio negativo per Wall Street, all’indomani del sell off, che ha portato il Dow Jones a perdere quasi -250 punti. Il Dow Jones ha chiuso le contrattazioni con un -0,19% a 13.077 punti, -0,31% dello S&P a 1.408,75 e -0,28% del Nasdaq a 2.982.

Oggi, la Federal Reserve ha annunciato che il costo del denaro resterà nella forchetta tra 0-0,25% e che il tasso sui “fed funds” non sarà toccato fino alla metà del 2015. Confermato anche l’open-ended QE, il piano di allentamento quantitativo a tempo indeterminato che prevede l´acquisto di 40 miliardi di asset al mese.

Notizie positive sul fronte del mercato immobiliare con la pubblicazione del dato relativo alle vendite di nuove case che, nel mese di settembre, hanno segnato l’incremento più sostenuto in più di due anni, ovvero dall’aprile del 2010.

I timori sugli utili e alcune indiscrezioni secondo cui Bernanke lascerà l’incarico di numero uno della Fed, anche in caso di vittoria di Barack Obama nelle elezioni presidenziali del prossimo 6 novembre, hanno messo ko Wall Street alla vigilia, con l’analisi tecnica che non depone certo a suo favore.

Tra i singoli titoli, Facebook in rally ha chiuso con un rialzo del 19,3% , dopo che il social network ha riportato un fatturato al di sopra delle stime degli analisti, a $1,26 miliardi. Di fatto, le vendite sono salite +32% a $1,26 miliardi, contro l’outlook di $1,23 miliardi. Il titolo beneficia della promozione di Citigroup, che ha alzato il rating sulle azioni a buy.

Tra le società che hanno reso noti i propri bilanci nella serata di ieri, Dow Chemical: il colosso chimico ha sofferto un calo dei profitti nel terzo trimestre, annunciando il piano di tagliare il 5% della sua forza lavoro.

Zynga, dopo essere salita +8,6% nelle contrattazioni tedesche, chiude con una flessione del 3,23% a 2,13 dollari. Il produttore di videogame ha annunciato un piano per tagliare la forza lavoro del 5% e per chiudere anche alcuni uffici. I tagli potrebbero colpire 142 dei 2.846 dipendenti della società, stando ai dati della fine del 2011.

Netflix, numero uno al mondo per i servizi di noleggio video online, vede le quotazioni scivolare -11,88%; nel terzo trimestre i suoi nuovi utenti nel mercato degli Stati Uniti sono stati pari a 1,16 milioni, meno degli 1,43 milioni di utenti in più attesi dal consensus.

Finora, il 70% degli utili riportati dalle società scambiate sullo S&P 500 ha battuto le attese, ma i fatturati sono risultati al di sotto delle stime del consensus nel 60% dei casi, stando ai dati riportati da Bloomberg. Le preoccupazioni sul peggioramento degli utili hanno portato l’indice S&P 500 a cedere -3,6% dal massimo del 2012, testato lo scorso 14 settembre. Il listino ha esteso le perdite di ottobre a -1,9% dopo quattro mesi consecutivi di rialzi. Lo S&P 500 è in crescita ancora +14% dall’inizio del 2012.

In ambito valutario, l’euro -0,21% a $1,2958; dollaro/yen -0,02% a JPY 79,82, euro/yen -0,21% a JPY 103,44.

Riguardo alle materie prime, i commodities, i futures sul petrolio -0,31% a quota $86,40 al barile, mentre le quotazioni dell’oro +0,04% a $1.710,10.