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WALL ST. PIATTA MA CON GRAN RELAX SENZA INFLAZIONE

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La seduta a Wall Street si apre in leggero rialzo, grazie al dato macro annunciato in mattinata da cui e’ emerso un rallentamento delle pressioni inflazionistiche. Il Dow Jones guadagna lo 0.03% a 12287, l’S&P500 lo 0.07% a 1410, il Nasdaq e’ in rialzo dello 0.07% a 2450.

La produttivita’ del terzo trimestre ha subito un rallentamento nella crescita, avanzando dello 0.2%, dopo essere balzata del 3.7% nel primo trimestre e cresciuta dell’1.6% nel secondo. Le attese degli economisti erano per un progresso dello 0.5%.

La nota positiva risiede pero’ nella componente del costo unitarion del lavoro, cresciuta del 2.3%, in ribasso rispetto alla lettura preliminare pari a +3.6%. Preoccupazioni circa l’attuale livello d’inflazione erano state sollevate dallo stesso Bernanke nei giorni scorsi, sottolineandone il tasso “fastidiosamente elevato”. A questo punto e’ ampiamente scontato che nel meeting della prossima settimana, la Fed lascera’ ancora invariato il costo del denaro.

In calendario sono presenti ancora gli ordini alle fabbriche e l’indice ISM non manifatturiero, che dovrebbe mostrare una lettura superiore al 50%, spartiacque tra crescita e contrazione.

Sul fronte societario, occhi puntati sulla casa automobilistica Ford ([[F]]), in seguito all’annuncio dell’emissione di bond per un valore complessivo di $3 miliardi.

Nel comparto delle case, possibili pressioni sul colosso Toll Brothers ([[TOL]]), dopo aver annunciato che i profitti annuali del prossimo anno potrebbero scendere addirittura del 62%.

A soffrire in partenza sono anche le azioni della radio satellitare Sirius Satellite Radio ([[SIRI]]): il numero di nuovi abbonati nelle ultime due settimane e’ risultato inferiore alle previsioni.

Nel comparto energetico, il greggio ha ripreso a salire. A spingere le quotazioni sono le stime sulle scorte, che dovrebbero essere scese nell’ultima settimana, e le possibili sanzioni da parte delle Nazioni Unite contro l’Iran che ha minacciato di utilizzare il petrolio come arma di “difesa”. Nelle prime battute i futures con scadenza gennaio segnano un progresso di 60 centesimi a $63.00.

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Sugli altri mercati, sul valutario, l’euro e’ stabile rispetto al dollaro a quota 1.3334 contro il dollaro. L’oro guadagna 50 centesimi a $652.00 l’oncia. In lieve calo i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni si e’ portato al 4.4350%.