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Via libera Fed, banche ricoprono azionisti d’oro

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Le big di Wall Street sono pronte a ricoprire d’oro i propri azionisti dopo che la Federal Reserve ha approvato i piani e le situazioni di capitale delle 34 maggiori banche americane. Chi detiene titoli Citigroup, per esempio, può realisticamente attendersi un aumento della cedola del 100%.

Le grandi banche Usa hanno così deciso di incrementare – e di tanto – il dividendo e di avviare programmi di buyback massicci. Per la prima volta dalla crisi finanziaria del 2008 la banca centrale non ha rifiutato i piani di capitale di nemmeno una delle banche sottoposte agli stress test.

L’unica banca su cui la banca centrale ha avuto da ridire è Capital One e infatti il titolo ha sofferto in Borsa, contrariamente a tutti gli altri del settore. La Federal Reserve ha detto che il fornitore di carte di credito ha un problema con i prestiti potenzialmente inesigibili e sarà pertanto obbligato a rivedere i suoi piani.

La Fed ha reso noto che il piano di capitale del gruppo “non tiene in considerazione in modo appropriato l’impatto potenziale dei rischi” di uno dei suoi business più importanti.

Inoltre i sistemi di controllo interni, compresa la gestione del rischio, non identificano tali debolezze nelle pratiche della società. Pertanto, “il team manageriale non è nella posizione ideale per offrire al Consiglio di Amministrazione un giudizio affidabile per poter determinare un piano di capitale ragionevole”.

La vicenda ha colpito le azioni Capital One e aiutato gli altri titoli del settore in Borsa: i rialzi sono stati dell’1,4-2% (vedi tabella sotto). Citigroup ha deciso che raddoppierà il suo dividendo trimestrale e ha annunciato un programma di acquisto di azioni proprie da $15,6 miliardi, il maggiore della sua storia. Da parte sua JP Morgan ha varato un buyback da $19,4 miliardi e Bank of America da 12 miliardi di dollari.

Prima dei risultati pubblicati ieri dalla Fed, gli analisti stimavano che i test avrebbero aperto la strada a un incremento dei dividendi e a programmi di acquisto di azioni proprie di anche il 50%. Se le previsioni si riveleranno corrette, nelle tasche degli azionisti delle banche finiranno più di 30 miliardi di dollari, secondo i calcoli di Bloomberg.

Siccome le banche hanno accumulato montagne di contanti dopo lo scoppio della crisi subprime di nove anni fa e dato che la Fed ha ammorbidito i requisiti con cui viene misurata la capacità delle banche di resistere a grandi choc finanziari, gli azionisti possono attendersi premi ancora più generosi delle stime.