Economia

Usa, approvata riforma fiscale. Trump euforico: “Regalo di Natale per gli americani”

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Dopo uno lungo stop and go, ieri la Camera dei Rappresentanti statunitense ha approvato in via definitiva, con 224 voti a favore 201 contrari, la riforma fiscale voluta dall’amministrazione del presidente Donald Trump e dal Partito repubblicano, che passa ora alla firma del capo della Casa Bianca. Si tratta del maggior provvedimento in materia degli ultimi 30 anni.

A undici mesi ormai dall‘insediamento alla Casa Bianca, Trump incassa così il primo vero successo legislativo di rilievo. Il piano predisposto dall‘inquilino della Casa Bianca prevede 1.500 miliardi di sgravi fiscali nei prossimi dieci anni –– intervento della maggior portata degli ultimi trent‘anni, dai tempi di Ronald Reagan.

“E’ il più grande taglio alle tasse e il provvedimento di riforma della storia”, ha ‘twittato’ subito il presidente Trump, aggiungendo che si tratta “di un Regalo di Natale agli americani”, di “una vittoria storica per il popolo americano” e di un’America “Che sta tornando grande come una volta”

Non solo. Per il presidente Usa,  la riforma spingerà al rialzo la borsa. “Penso che i mercati non abbiano ancora cominciato a realizzare quanto queste riforme siano buone”, ha dichiarato, sottolineando che con “questo testo di legge abbiamo abolito alla base anche l’Obamacare”.  Il presidente è tornato poi a denunciare l’atteggiamento dei suoi oppositori democratici che hanno votato contro la riforma: “a loro piace lamentarsi, ma non amano agire”, ha detto.

Secondo un’analisi del Center for American Progress sono il presidente Donald Trump e la sua cerchia ristretta a trarre maggiore vantaggio dalla riforma fiscale approvata dal Congresso. Per il presidente americano i risparmi saranno compresi tra 11 e 15 milioni di dollari all’anno. La revisione della tassa di successione potrebbe invece consentire agli eredi del miliardario di risparmiare 4,5 milioni di dollari.

I benefici maggiori – che entreranno in vigore dall’anno fiscale 2018 – li avranno le imprese: la “corporate tax” crolla dal 35% al 21%, un solo punto percentuale in più rispetto a quanto promesso dal presidente.

Il prelievo fiscale per i più ricchi scende a sua volta dal 39,6% al 37%. Il progetto aggiunge 1.460 miliardi di dollari al debito pubblico Usa nei prossimi 10 anni, somma che si ridurrà a 1.000 miliardi tenendo conto della crescita economica innescata per l’effetto del taglio delle tasse.