Economia

Uragano Harvey: catastrofe economica, danni per $100 miliardi

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Si aggirano tra i 40 e i 50 miliardi di dollari i danni provocati dall’uragano Harvey che si è abbattuto tre gioni fa sul Texas. Sono le stime riportate dall’agenzia stampa Bloomberg, da cui emerge che solo un cittadino su sei delle aree interessate avrebbe un’assicurazione.

Le stime sono state fatte calcolando i danni in termini di forza lavoro, rete elettrica, trasporti e altri elementi che sostengono il settore energetico della regione. La più prudente è quella fornita da Chuck Watson di Enki Research, che calcola 30 miliardi di dollari.

Ancora più alte le previsioni diffuse dal Sole 24 Ore che, citando un gruppo di broker,  banche di Wall Street, uffici governativi non esclude che i danni possano raggiungere quota 100 miliardi di dollari.

A spaventare i mercati, l’attività nel comparto energetico che ha sede nella zona colpita.  L’elevata concentrazione di raffinerie della regione conta un output giornaliero di 5 milioni di barili. Già dieci impianti di grandi dimensioni sono stati chiusi.

Le inondazioni hanno portato all’interruzione obbligata di una serie di grandi raffinerie americane, spingendo in rialzo i prezzi di benzina e in parte anche quelli del petrolio oggi. Secondo quanto rilevato dal Wall Street Journal, l’uragano Harvey avrebbe messo ko il 15% delle raffinerie americane.

La produzione di greggio, tuttavia, non dovrebbe essere influenzata direttamente dai danni provocati dall’uragano Harvey come invece sarà per la benzina. Goldman Sachs ha sottolineato in una nota ai clienti che “i dati a disposizione sinora dicono che l’impatto si sentirà più dal lato delle raffinerie che da quello della produzione”.