Economia

Ultimo report lavoro Usa prima di Election Day, Fed affila armi

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

A questo punto, un rialzo dei tassi di interesse Usa nella prossima riunione della Fed di dicembre, viene considerato scontato. La Fed di Janet Yellen ha deciso infatti di non agire prima dell’Election Day per non creare ulteriore tensione sui mercati, ma ora il dado è ormai tratto. L’ultimo report occupazionale Usa precedente al giorno delle elezioni presidenziali degli Stati Uniti del prossimo 8 novembre ha confermato infatti la solidità del mercato del lavoro: e a dirlo è lo stesso Dennis Lockhart, presidente della Fed di Atlanta, mentre parla in un convegno organizzato dalla National Association of Realtors.

Nel mese di ottobre, l’economia Usa ha creato 161.000 nuovi posti di lavoro, al di sotto delle attese degli analisti intervistati da Bloomberg, che avevano previsto un aumento di 175.000 unità. Il tasso di disoccupazione è sceso tuttavia di nuovo al di sotto della soglia del 5% e i salari sono aumentati al tasso più forte dal 2009. Quest’ultimo dettaglio è cruciale, in quanto indica che in America si stanno rimettendo in modo le pressioni inflazionistiche.

Gli stessi dirigenti delle aziende, riporta il sito Marketwatch, riferiscono che sta diventando sempre più difficile riuscire a trovare personale qualificato. Anche per cercare di convincere i dipendenti a rimanere, diverse società sono costrette così ad aumentare le paghe. La conseguenza è che nel mese di ottobre la paga oraria, in media, è salita dello 0,4%, a $25,92. Su base annua, la crescita è stata di ben il 2,8%, il ritmo più alto dal giugno del 2009, quando la Grande Recessione scatenata da una crisi finanziaria che aveva messo in ginocchio il mondo intero stava volgendo al termine.

A convincere gli economisti sull’imminente mossa della Fedsono anche le revisioni al rialzo dei dati precedenti. Il dipartimento del Lavoro Usa ha reso noto che nel mese di settembre i nuovi posti di lavoro creati sono stati 191.000, e non 156.000 come inizialmente riportato, aggiungendo che ad agosto il rialzo è stato di 176.000 unità, più alto dell’aumento di 167.000 unità precedentemente riportato.

Nel complesso, la revisione al rialzo complessiva riferita ai due mesi di agosto e settembre è di 44.000 unità.

C’è tuttavia un particolare non di poco conto che non convince gli analisti. E’ la partecipazione alla forza lavoro, scesa – anche se in modo quasi impercettibile – dal 62,9% al 62,8%.

Lockart ha definito il report occupazionale di ottobre soddisfacente, e ha reso noto anche di prevedere un tasso di crescita del PIL vicino al 2% per tutto il 2017%. Il numero uno della Fed di Atlanta si è detto anche ottimista sul mercato immobiliare, ma ha allo stesso tempo affermato che i tassi di interesse Usa, anche se saranno alzati, si stabilizzeranno comunque a un livello inferiore rispetto alle precedenti fasi di espansione dell’economia. A suo dire, “il rialzo dei tassi sarà graduale nei prossimi due anni”.