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Uk: May senza maggioranza, va giù la sterlina

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La premier Theresa May perde la scommessa. Il voto anticipato per ottenere una maggioranza più solida, un governo più stabile e un mandato più forte per negoziare la Brexit con l’Unione europea si è rivelato alla fine un boomerang.

Il giorno dopo le votazioni, quando mancano 30 colleggi allo spoglio, i conservatori della premier britannica si attestano come primo partito nel Regno Unito, ma non arrivano alla maggioranza assoluta. Secondo quanto riferito dalla Bbc, i Tories sono quasi a 300 seggi, Labour oltre 260. Le previsioni finali vedono i conservatori con 318 seggi, sarebbe solo uno in più rispetto a prima.

Il Parlamento sarebbe, come si dice in gergo, “appeso” (“Hung Parliament“), per cui si dovrà tornare, come nel quinquennio 2010-2015, a un governo di coalizione.

Pesanti le ripercussioni per la sterlina che continua a ritoccare al ribasso i minimi dallo scorso mese di aprile. Cede il 2% sulle principali valute: euro, dollaro e yen con cali molto netti per il mercato valutario. Contro il biglietto verde la divisa britannica quota 1,2695 mentre sulla moneta unica passa di mano a 0,88. L’euro contro il dollaro si posiziona a 1,1214 mentre rispetto allo yen è a 123,53.

Il Regno Unito “ha bisogno di un periodo di stabilità” e i Tories lavoreranno per garantirla ha detto la premier Theresa May stanotte, mantenendosi prudente sul risultato e limitandosi a dire che il suo partito è accreditato al momento dalle previsioni “del maggior numero di seggi” e di voti. “Il Partito conservatore – ha aggiunto – farà il suo dovere qualunque sia il risultato” finale delle elezioni.

Intanto il balzo in avanti di laburisti e lib-dem non è insufficiente per conquistare il governo da soli, dunque, dei laburisti di Jeremy Corbyn, che dai 232 deputati del 2015, secondo gli exit poll, avrebbero raggiunto quota 266 (+34). Bene anche i lib-dem di Tim Farron, che dagli 8 deputati di 2 anni fa passano a 14 (+6).

In attesa del discorso di Theresa May, che parlerà alle 10 ora locale, le 11 in Italia, Jeremy Corbyn, vincitore morale di queste elezioni (il leader Labour ha riportato il partito ai livelli del 2010, recuperando una trentina di seggi) ha detto:

“Theresa May ha perso sostegno, ha perso seggi e ha perso voti, io credo sia abbastanza perché se ne vada”, ha detto Corbyn che ha chiesto le dimissioni della premier.  Corbyn ha ripetuto che con il voto di ieri “la politica è cambiata” e ha aggiunto che la gente ha fatto capire “di non poterne più di austerity e tagli ai servizi pubblici”, ma “ha votato per la speranza”.

Passo indietro per i nazionalisti scozzesi di Nicola Sturgeon, che da ha visto crollare i seggi dai 56 seggi del 2015 agli attuali a 34 (-22).