Economia

UBS: “Brexit bomba a orolegeria”, alert Italia

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Dopo che l’agenzia S&P, nel confermare l’outlook e il rating sul credito italiano, ha citato il rischio di elezioni anticipate da noi, lo Spread tra Btp e Bund decennali si è ampliato sui mercati registrando un rialzo del 3,5% circa a metà seduta. La possibilità che si tenga un voto quest’anno, prima dei tempi previsti, non promette bene per l’Europa e la terza economia dell’area euro.

“L’incertezza politica rappresentata dal risultato delle prossime elezioni potrebbe pesare sia sulla crescita economica che sulle condizioni finanziarie” dell’Italia, dice l’agenzia di rating americana. Ora che l’ex premier Renzi si è aggiudicato le primarie del PD, il voto anticipato è più probabile. Prima bisognerà rivedere la legge elettorale, tuttavia, condizione posta dal presidente della Repubblica Sergio Matterella.

I mercati sono innervositi dall’idea che possa affermarsi una formazione inesperta a livello nazionale e che vuole indire un referendum sull’euro. I sondaggi danno al primo posto il partito anti euro e anti establishment del MoVimento 5 Stelle. Anche il presidente di UBS ha lanciato l’allarme sulla situazione italiana prima ancora che europea.

Alex Weber, presidente di UBS, ritiene che anche dopo la vittoria di Macron alle elezioni presidenziali francesi “l’Europa non è fuori pericolo”, e non solo per la Brexit, che comunque “è una bomba ad orologeria”. La realtà è che i rischi politici sono “davvero elevati”, con l’Italia che costituisce una seria minaccia per la stabilità dell‘area euro.

Parlando da Tokyo Weber ha detto che “c’è l’Italia, paese dove risulta molto incerta la possibilità che il centro riesca a resistere. E c’è ancora la Grecia dove si intravedono fattori positivi. Ci sono anche rischi al ribasso che non sono ancora davvero scontati dai mercati e che potrebbero far deragliare l’Europa“.

Per la Brexit, il rischio principale secondo l’ex esponente della Bce, già critico delle autorità europee in passato, è che al termine di trattative complesse e dure, Londra perda accesso al mercato unico europeo.

“Siamo al conto alla rovescia, che durerà due anni… se il Regno Unito finirà con il lasciare il mercato unico ci potrebbe essere molta volatilità che potrebbe avere un impatto sull’economia globale”.