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TTIP, per Obama chi non ci sta è protezionista

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NEW YORK (WSI) – Intervenendo al G7 in corso in Giappone Barack Obama ha criticato chi si oppone al Trattato di libero scambio transatlantico (TTIP), avvertendo che senza un accordo commerciale del genere, che dovrebbe arrivare entro fine anno secondo quanto concordato al summit, si rischia il “protezionismo”.

Nella conferenza stampa successiva alla riunione con gli altri capi di Stato di Giappone, Italia, Germania, Francia, Canada e Inghilterra, Obama ha inoltre citato “qualche progresso” verso la via della ripresa economica in Europa. Sulla crisi del debito in Grecia ha detto che gli ultimi accordi hanno migliorato la situazione ma che c’è ancora tanto lavoro “economico” da fare.

Obama ha approfittato dell’appuntamento di grande caratura internazionale per rinnovare l’appello per il raggiungimento di un accordo sul TTIP. L’intesa dopo tre anni di negoziati intensi ma “silenziosi” e poco trasparenti sembrava fatta e invece su alcuni punti le parti, Europa e Stati Uniti, sono ancora molto distanti.

Uno degli aspetti che rende quasi losco il trattato di libero scambio transatlantico, che ha l’obiettivo di ridurre le barriere commerciali tra i paesi firmatari, è la mancata trasparenza. Un altro punto che viene maggiormente citato tra i contrari al patto è che i consumatori e i lavoratori dei ceti sociali medio bassi finiranno per rimetterci, mentre i governi dovranno abbassarsi al volere delle multinazionali, facendo concessioni in nome dei profitti di aziende straniere.

Eurodeputata italiana ha avuto accesso alle carte segrete

Sono pochi i politici europei del Parlamento Ue a cui è stata concessa l’opportunità di consultare le carte. Per farlo bisogna ottenere il permesso di accesso alla “stanza segreta” dove si trova tutta la documentazione. Tra i “fortunati” figura l’italiana Michela Giuffrida.

A rivelarlo è stata la stessa eurodeputata siciliana che ieri ha raccontato di essere “tra i pochi deputati europei entrati nella stanza dei segreti del TTIP. Ci sono due codici di accesso, i documenti sono in cassaforte, non possiamo portare con noi cellulari, nè videocamere. E in più abbiamo solo un’ora di tempo per consultare le carte”. Ma perché questa segretezza così estrema? “È un procedimento delicato” ha spiegato l’esponente del PD.

La Commissione europea ha iniziato a pubblicare alcune delle proposte testuali e alcuni testi negoziali del trattato. La scarsa trasparenza del TTIP è evidente anche per il fatto che una sala di lettura per gli eurodeputati è stata aperta solo di recente e vi possono accedere solo alcuni membri scelti, per un’ora, da soli, senza la possibilità di portare con sè telefoni o videocamere.

Pmi italiane minacciate dal TTIP

L’obiettivo del TTIP è quello di rivedere le regolamentazioni e le “barriere non tariffarie”. Eliminando dogane e dazi tra Europa e Stati Uniti, renderebbe il commercio più fluido e penetrante tra i paesi separati dall’oceano Atlantico.

Per i detrattori, tra cui associazioni ambientaliste come Greenpeace, politici protezionisti e associazioni di imprese il rischio è che venga compromessa la salute dei cittadini, che le aziende attive più su base locale vengano penalizzate e che alcuni lavoratori del settore agricolo perdano il loro posto.

Secondo Feditalimprese la firma del trattato potrebbe provocare un danno economico consistente alla già critica situazione delle piccole e medie Imprese italiane. “Il Ttip porterà molti agricoltori d’Europa a confrontarsi con una maggiore concorrenza e prezzi più bassi da parte dei competitor Usa minacciando le aziende agricole di tutta l’area dell’Unione Europea”.