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Tsipras contro Syriza, minaccia voto anticipato senza ok a bailout

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ROMA (WSI) – Il premier greco Alexis Tsipras lancia un chiaro avvertimento all’ala radicale del suo partito Syriza, minacciando il ricordo alle elezioni anticipate nel caso in cui i ‘ribelli’ tenteranno di far saltare l’accordo con i creditori della troika.

Tsipras chiarisce: “La nostra priorità è stata quella di impedire una crisi umanitaria. Non abbiamo mai chiesto ai cittadini di votare per la dracma nel referendum”. E ancora sottolinea che alla fine il perdono del debito ci sarà, “e si presenterà con la prima revisione del programma, a novembre”.

Il premier sottolinea ancora che “sono stati commessi errori, ma sono orgoglioso di quanto fatto negli ultimi sei mesi. Ci aspetta un percorso difficile per soddisfare gli interessi della maggior parte della popolazione”.

Detto questo, “Syriza non è ancora un partito unitario”. Proprio a tal proposito il comitato centrale del partito ha indetto una riunione di emergenza domani, al fine di trovare il modo di evitare il collasso, causa la profonda spaccatura interna, venutasi a creare sulla necessità di dare l’appoggio o meno al governo sul terzo bailout alla Grecia.

Ha parlato oggi anche Christine Lagarde, numero uno del Fondo Monetario Internazionale, auspicando nuovamente per la Grecia la ristrutturazione del debito.

“Assistiamo a una situazione in cui riteniamo che il debito (greco) sia insostenibile. Qualunque programma, per reggersi, richiederà una significativa ristrutturazione del debito”, detto nel corso di una conferenza stampa via internet.

Tutto questo, mentre l’ex ministro delle finanze Yanis Varoufakis rischia di essere incriminato per alto tradimento dopo le rivelazioni sulla creazione di un team che ha agito nell’ombra al fine di creare un piano B per la Grecia.

Sta facendo parlare di sé in queste ore anche un altro esponente dell’ala sinistra di Syriza, Panagiotis Lafazanis, che è stato destituito dalla carica di minsitro dell’Energia dopo il rimpasto seguito al referendum, con cui è uscito di scena, ma solo come ministro, anche Varoufakis.

Lafazanis propone un piano che si basa sulla nazionalizzazione delle banche e l’eliminazione della maggior parte del debito, auspicando lo scenario Grexit e il ritorno alla moneta nazionale.

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(in fase di scrittura)