Economia

Trump risparmia l’Europa ma colpisce la Cina, sanzioni per $60 miliardi

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Alla fine l’Europa è riuscita a scampare il pericolo dazi Usa. Ma per la Cina il presidente Donald Trump non ha fatto sconti. Come atteso, ieri l’inquilino della Csa Bianca ha firmato un memorandum presidenziale che potrebbe imporre dazi fino a 60 miliardi di dollari sulle importazioni dalla Cina. In base al memorandum, Trump colpirà le importazioni cinesi solo dopo un periodio di consultazione, una misura che darà ai legislatori la possibilità di ridurre la lista proposta, al momento di 1.300 prodotti.

Pechino è accusata di rubare segreti tecnologici e commerciali, privando le società americane di ricavi miliardari. Le misure che per ora risparmiano l’Ue, colpiranno l’import cinese in cento categorie commerciali e imporranno restrizioni agli investimenti.

“Abbiamo parlato alla Cina e siamo nel pieno dei negoziati”, ha detto Trump, aggiungendo che la perdita di posti di lavoro americani a causa di pratiche commerciali scorrette è una delle principali ragioni per cui è stato rieletto.

Gli Usa perseguiranno anche le presunte violazioni della legge sulla proprietà intellettuale da parte della Cina attraverso la World Trade Organization. Trump ha poi spiegaro che il passivo commerciale degli Stati Uniti nei confronti di Pechino è “fuori controllo” a circa 504 miliardi, parlando di una clamorosa “situazione di furto di proprietà intellettuale”.

La risposta della Cina non si è fatta attendere. Pechino ha minacciato di mettere nel mirino 128 prodotti americani per un totale di 3 miliardi di dollari nel caso non maturi un accordo con Washington dopo l’annuncio fatto dal presidente Donald Trump sui nuovi dazi che colpiscono l’import di beni cinesi.

Il ministero del Commercio, auspicando un passo indietro degli Usa per evitare di colpire “seriamente” i rapporti bilaterali e l’interscambio globale, ha spiegato in una nota che le misure all’import di prodotti Usa potrebbero essere adottate in due gruppi in mancanza di accordo, preannunciando l’ipotesi di ricorso ad azioni legali in linea con le norme del Wto, l’Organizzazione mondiale del commercio.

Pechino “sollecita gli Usa a risolvere le preoccupazioni cinesi il prima possibile”, si legge nel comunicato postato sul sito del ministero. Tra i prodotti Usa nel mirino, ad esempio, ci sono carne di maiale, frutta, tubi di acciaio, scarti in alluminio, vino ed etanolo, il cui valore è stimato in circa 3 miliardi di dollari complessivi

Per ora, come dicevamo, Washington ha esentato dai dazi su acciaio e alluminio che entreranno in vigore stanotte una serie di alleati tra cui Europa, Australia, Corea del Sud, Argentina e Brasile dai dazi

A confermarlo è stato il rappresentante al commercio Usa Robert Lighthizer:

“Il presidente Donald Trump ha deciso di sospendere l’imposizione dei dazi rispetto a questi paesi“, ha detto oggi Lighthizer alla commissione Finanze del Senato, secondo quanto riporta Bloomberg. “Noi abbiamo i due Paesi del Nafta e sappiamo quali sono (Canada e Messico, ndr). Abbiamo l’Europa, l’Australia, l’Argentina, il Brasile e la Corea del sud con cui stiamo negoziando”, ha detto rispondendo in un’audizione al Congresso ad una domanda sui Paesi che verranno esentati dai dazi.