Economia

Trump minaccia made in Italy, dazi contro Vespa e San Pellegrino

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La retorica dello slogan America First sta per assumere fattezze concrete e l’Italia rischia di essere uno dei paesi a pagare più caro il conto della nuova ondata protezionista dell’amministrazione americana. Il presidente Usa Donald Trump starebbe valutando infatti di imporre dazi al 100% sulle importazioni negli Usa di alcuni prodotti europei, compresi la Vespa di Piaggio e l’acqua San Pellegrino, entrambi marchi italiani, il secondo dei quali è però controllato da Nestlé.

Lo scrive il Wall Street Journal, segnalando che si tratta di una ritorsione contro il bando europeo sulla carne di manzo americana trattata con gli ormoni e che tra i prodotti penalizzati potrebbero esserci alcuni prodotti alimentari di punta delle Francia, come le acque minerali francesi di Perrier e il formaggio Roquefort.

Il grosso problema ora per l’Italia è stabilire come attutire l’impatto del possibile voltata di spalle del primo partner dell’Italia per esportazioni nette: i prodotti esportati in Usa valgono ben 40 miliardi di dollari. Sui possibili dazi contro i beni italiani si è espresso il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, secondo il quale in questo momento di tensioni post Brexit e di cambiamenti in tutto il mondo “non abbiamo bisogno di tensioni commerciali”. Per il ministro “la relazione tra Europa e Stati Uniti è fondamentale”.

“In questo momento, di tutto abbiamo bisogno tranne che di tensioni commerciali che non trovano giustificazione né nel contenuto, né, tantomeno, nel contesto del fondamentale rapporto strategico tra i due più importanti partner commerciali e di investimento al mondo”. Calenda ha così commentato le indiscrezioni stampa sulla volontà di Donald Trump di imporre dazi ad alcuni prodotti europei mirati, tra cui marchi fiori all’occhiello del Made in Italy.

“Le notizie riportate dalla stampa americana sono ancora delle semplici indiscrezioni che speriamo non vengano confermate nei fatti”, dice il ministro. “È vero che da dicembre l’amministrazione Usa ha avviato una riflessione sul Memorandum of Understanding del 2009 relativo a questo tema, ma a oggi non ci sono state ancora iniziative ufficiali”.

“La relazione tra Europa e Stati Uniti – chiosa Calenda – è fondamentale per riequilibrare la globalizzazione e costruire una governance che assicuri finalmente un terreno di gioco (level playing field) regolato da parità di condizioni per tutti”.