Economia

Trump – Juncker: dai dazi alla soia, ecco le promesse strappate all’Ue

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Congelata per il momento la guerra commerciale tra Usa e Unione Europea. Ieri il vertice alla Casa Bianca tra il presidente Donald Trump e il numero uno della Commissione europea, Jean Claude Juncker che si è chiuso con una sorta di armistizio: nessun dazio sulle auto, almeno per ora da parte degli Usa, mentre Bruxelles si impegnerà ad aumentare gli acquisti dagli Usa in settori come agricoltura ed energia.

Il segretario del Tesoro americano Steven Mnuchin, in una intervista alla Cnbc ha confermato che  Il pericolo che gli Stati Uniti possano introdurre dazi sull’importazione di auto per il momento è scongiurato.

“Siamo molto focalizzati sulla Ue” e “siamo molto contenti delle discussioni”.

Trump ha strappato a Juncker anche l’impegno di risolvere questioni relative ai dazi su acciaio e alluminio e le loro ritorsioni. Sul lungo periodo l’obiettivo è di arrivare addirittura a un regime di zero dazi, zero barriere e zero sussidi sui beni industriali. Tira un sospiro di sollievo l’industria automobilistica europea che aveva stimato con i dazi sull’import di auto europee negli States danni per 45 miliardi di dollari.

Tra gli impegni che Trump è riuscito a scucire a Bruxelles anche l’aumento delle importazioni su due prodotti in particolari: la soia  e il gas naturale liquefatto. Nel primo caso, con la soia Washignton riuscirà così a bilanciare le perdite derivanti dai contro-dazi imposti da Pechino, mentre il gas si tratterebbe di confermare un trend già avviato.

Come hanno reagito nel Veccho Continente? Entusiasmo da Angela Merkel al presidente della Bce mario Draghi, meno dalla Francia. Il presidente francese Emmanuel Macron, in visita a Madrid dal primo ministro spagnolo Pedro Sánchez, si dichiara tutt’altro che entusiasta del ventilato accordo commerciale tra Usa e Unione Euopeo con l’obiettivo delle “tariffe doganali zero”.

“Una buona discussione commerciale, può essere fatta solo su una base equilibrata, reciproca e in nessun caso sotto minaccia.  Non sono favorevole a intraprendere la negoziazione di un ampio accordo commerciale. Voglio anche vedere gesti concreti dagli Stati Uniti, con dei segnali precisi, togliendo le tasse illegale applicate su acciaio e alluminio dagli Stati Uniti. Per me è un fatto indispensabile, prima di qualsiasi passo in avanti concreto, pur con i limiti che vi ho ricordato”.