Economia

“Trump detta la linea, l’Europa insegua”

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La Commissione europea ha lanciato un monito all’Italia puntualizzando che è necessaria una manovra correttiva di bilancio da 3,4 miliardi. In una lettera inviata a Roma si segnala che “misure di bilancio aggiuntive pari a uno sforzo strutturale di almeno lo 0,2% del Pil potrebbero essere necessarie per ridurre il divario per il pieno rispetto nel 2017” degli impegni di riduzione del debito previsti dal Patto di stabilità e crescita.

In pratica la Commissione Ue, spiega l’ex responsabile del risparmio gestito del Banco di Napoli Sàntolo Cannavale, fa capire all’Italia che si può evitare l’apertura di una procedura per deficit eccessivo, sulla base dei dati del 2015, con una manovra finanziaria di circa 3,4 miliardi di euro.

Che saranno mai 3,4 miliardi da correggere?

L’Italia “amministra” un debito pubblico pari a 2.230 miliardi di euro (siamo numero uno in Europa ed ai primi posti nel mondo) e sicuramente troverà il modo e i tempi per la lieve correzione da 3,4 miliardi, secondo Cannavale.

“Basterà sostenere – tanto per dirne una – che dei 20 miliardi di spesa programmati con decreto del 23 dicembre 2016 per “salvare banche e risparmio” ne saranno impegnati solamente 16,6 miliardi (20 meno 3,4): dovrebbero bastare” per rimettere in salute Mps e le altre banche – come Pop Vicenza e Veneto Banca – bisognose di aiuti.

“L’Italia in questo modo farà un figurone dimostrando, dati alla mano, di riuscire quando serve anche a limitare le sue uscite programmate”, dice l’ex responsabile del risparmio gestito presso il Banco di Napoli.

Secondo l’opinionista e autore di diversi libri e articoli a sfondo economico finanziario Bruxelles non oserà fare uno sgarbo al governo per una “lieve rettifica da 3,4 miliardi di euro dopo che abbiamo regalato un nuovo, fresco presidente italiano al Consiglio Europeo ed Europarlamento nelle vesti di Antonio Tajani?”

Cannavale critica “gli enormi costi aggiuntivi” impegnati per lo svolgimento delle elezioni del nuovo presidente del Parlamento Ue, che si sono svolte a Strasburgo (Francia) e non a Bruxelles (Belgio). Vengono citati per esempio i TIR che da “fanno la spola tra Bruxelles e Strasburgo per trasportare faldoni di carte e masserizie tra le due “sedi di lavoro” e “i notevoli costi sostenuti per realizzare la nuova, pittoresca sede della Banca Centrale Europea a Francoforte”.

Ue tenterà di arginare ciclone Trump

L’Ue non deve però distrarsi dal principale compito assegnatole nel 2017. Venerdì 20 gennaio Donald Trump si insedierà alla Casa Bianca. Secondo l’opinione inviata da Cannavale a Wall Street Italia a Bruxelles (ed eventualmente a Strasburgo) “è il caso di rimettersi alacremente al lavoro” per arginare il ciclone Trump. Tra due giorni il nuovo Presidente degli Stati Uniti giurerà sulla bibbia e diventerà commander in chief.

Sarà quest’uomo nuovo nel panorama politico mondiale a dettare la sua ricetta “che assegna al resto del mondo, Europa compresa, un posto da semplice spettatore al cospetto degli Stati Uniti impegnati a tradurre in pratica i dettami del protezionismo assoluto (tutte le aziende che intendono vendere negli Stati Usa devono produrre in loco i loro prodotti, pena pesanti dazi all’entrata)”.

“Appare poco probabile”, secondo l’ex coordinatore delle attività finanziarie del Banco di Napoli, “che Trump, tycoon immobiliare pieno di sè, mediti a sufficienza sulle parole del presidente della Repubblica cinese Xi Jinping, pronunciate a Davos, in occasione del World Economic Forum, tuttora in corso: “Dobbiamo dire no al protezionismo. Perseguire il protezionismo è come chiudersi dentro una stanza buia. Vento e pioggia possono pure restare fuori, ma resteranno fuori anche la luce e l’aria. Nessuno uscirebbe vincitore da una guerra commerciale“.

Ma spesso gli eventi contingenti “inducono a percorrere strade insolite ed inaspettate”. “Questo accade a livello familiare ed anche a livello di Stati Sovrani. Tra i tanti personaggi della storia, il buon Napoleone Bonaparte avrebbe molto da insegnare a proposito, ripensando in particolare alla sua sfortunata campagna di Russia del 1812″.