Economia

Tria: “Calo debito non si discute, ma peggiorano crescita e deficit”

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

Nuovo incontro oggi a Palazzo Chigi tra gli esponenti di governo per iniziare a discutere della prossima legge di bilancio i cui lavori partiranno dopo la pausa estiva. Già la scorsa settimana all’annuncio del mini summit i mercati hanno mostrato nervosismo con lo spread, il differenziale di rendimento tra i titoli di stato decennali italiani, i BTP, e quelli tedeschi, i Bund, schizzato alle stelle, a quota 270 punti, livello massimo dall’8 giugno.

L’unico in grado di rassicurare i mercati è il ministro dell’economia Giovanni Tria che, nel corso di un’intervista al Sole 24 Ore secondo cui non c’è una fuga dai titoli italiani, ma piuttosto di movimenti su futures e Cds che in un mese di volumi sottili come agosto causano fluttuazioni sui prezzi.

Tria inoltre prevede un peggioramento della crescita e del deficit rispetto alle stime del Def della scorsa primavera, ma non mette in discussione il percorso di riduzione del debito pubblico.

“La crescita scende all’1,2% quest’anno (da 1,5%) e all’1,0-1,1% nel 2019 (da 1,4%), mentre l’indebitamento tendenziale, ovvero a legislazione vigente, è già 1,2% nel 2019 contro lo 0,8% indicato nel Def. Lo scarto sarebbe di 0,4 punti ma occorre a settembre aggiornarlo con il livello dei rendimenti (dei titoli di stato) su cui basare le previsioni definitive (…) a questo si aggiungono 12,4 miliardi necessari a fermare le clausole di salvaguardia sull’Iva“.

Il governo ha tempo fino a settembre per approvare le nuove stime di finanza pubblica che poi vengono trasmesse alla Commissione europea e il titolare del dicastero di via XX Settembre afferma che il governo sta dialogando con la commissione Ue per evitare una correzione che sarebbe troppo pro-ciclica.

Il calo del debito “non è in discussione” dice il ministro ma continua “ci sarebbe un rallentamento rispetto ai tendenziali previsti mesi fa” che potrebbero essere compensati da un rilancio delle privatizzazioni.  Tria infine ha anche ribadito che la permanenza dell’Italia nell’euro non è “in alcun modo” in discussione nella linea ufficiale del governo.