Tassi di interesse pagina 83
Il numero uno della Bce potrà ignorare la mossa del Giappone? Improbabile. A sua volta sarà difficile che anche la Banca centrale svizzera, la Swiss National Bank, rimanga a guardare.
In era tassi negativi, le banche commerciali giapponesi saranno costrette a imporre una tassa sui depositi, provocando una corsa agli sportelli silenziosa.
Tentativo disperato della Banca centrale di ravvivare ripresa. Ma Nomura teme per impatto su profitti banche. Yen preso di mira dai ribassisti. Fed ancora più in crisi.
La perdita di terreno dell’euro dall’ultima volta che Mario Draghi ha parlato, una settimana fa, è stata completamente recuperata nei confronti del dollaro. Sui tassi di cambio, infatti, l’euro ora vale più di 1,09 dollari vanificando la svalutazione – che favorisce i paesi esportatori dell’area euro come l’Italia. Draghi, numero uno della Bce, aveva assicurato
Spauracchio deflazione e salari fermi: gli ultimi dati macro confermano che la banca centrale Usa ha commesso un errore.
Se la Fed ha alzato i tassi guida per la prima volta da dieci anni a dicembre è sopratutto perché è convinta della solidità dell’economia americana. Il sondaggio sul settore manifatturiero della Fed di Dallas dice il contrario. L’indice è sceso ai minimi di sei anni in area -34,6 dal -21,6 di novembre. Le attese
La politica espansiva della Bce non è al capolinea, anzi. Secondo quanto emerge da un sondaggio condotto da Reuters tra 19 money manager, il prossimo marzo l’istituto di Francoforte taglierà ulteriormente i tassi sui depositi, portandoli in territorio negativo. E, allo stesso tempo, allo stesso aumenterà l’acquisto mensile di bond, attualmente fermo a 60 miliardi di
È l’opinione di Morgan Stanley. Guardando all’irrigidimento delle condizioni finanziare, lo storico rialzo dei tassi ha avuto lo stesso effetto di una stretta monetaria di un punto pieno.
ROMA (WSI) – Forti acquisti sui titoli di stato europei, che beneficiano delle nuove promesse di Mario Draghi, numero uno della BCE. Le prospettive di ulteriori iniezioni di liquidità da parte della Bce scatenano i buy sui bond italiani e spagnoli, a fronte dei calo dei rendimenti. In particolare, i tassi dei bond a due anni
“La curva statunitense dei rendimenti non è assolutamente in prossimità di inversione, fattore storicamente sinonimo di recessione, anche se ha subito un appiattimento e dev’essere più ripida”. Così Richard Woolnough, gestore obbligazionario M&G Investments che, in una nota odierna spiega le ragioni secondo le quali le paura sulla caduta in recessione degli Stati Uniti sono infondate.