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Nostro export in Germania è del 10%: se tedeschi spendessero 8% Pil crescerebbe dello 0,8%. Quello che serve per crescita sopra zero e centrare obiettivi.
Il Centro Europa Ricerche (Cer), ha aggiornato le stime sulla crescita del Pil dell’Italia per il primo trimestre del 2019: la variazione sul trimestre precedente è prevista nulla, mentre il confronto anno su anno mostra un dato negativo dello 0,2%. Sarebbe il peggior primo trimestre dal 2013. Il Cer ritiene che “sarà pertanto necessario ribassare
Mentre l’Istat certifica la recessione tecnica, il premier Conte invita a guardare al futuro: il rallentamento, per il premier, è dato da fattori esterni.
Piazza Affari non ha accolto bene la notizia della recessione, con il comparto bancario che ha pagato il dazio più alto.
Confindustria scuote il governo: “Reagire subito al rallentamento dell’economia attivando investimenti pubblici e privati”.
Secondo il ministro dell’economia “non ci sono motivi per drammatizzare”. Ipotesi manovra bis esclusa prima di giugno
Già Bankitalia aveva definito alte le probabilità di recessione: disputa con UE sul bilancio ha pesato. Di Maio: colpa dei governi che ci hanno preceduto.
Arrivano i dati dell’Istat sul Pil e sono peggio delle previsioni certificando così la recessione. Nel quarto trimestre del 2018 si stima che il prodotto interno lordo corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, sia diminuito dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e sia aumentato dello 0,1% in termini tendenziali. Nel 2018 – sottolinea
Atteso un +2,7% del Pil Usa negli ultimi tre mesi del 2018, dopo il +3,4% del terzo trimestre: pesa shutdown dell’attività federale durato 35 giorni.
Il ministero dell’economia tedesca conferma i rumor delle ultime ore e abbassa le stime di crescita del PIL nel 2019 all’1 per cento contro il +1,8% previsto ad ottobre. A pesare la situazione internazionale con le incertezze legate alla Brexit ma soprattutto le tensioni commerciali che condizionano le esportazioni.