Federal Reserve pagina 111
È prevalsa la cautela nella seduta odierna, dopo che ieri la Fed ha lasciato intendere che non esclude un rialzo dei tassi a dicembre. Sale il titolo della casa di Maranello.
Per l’ex presidente della Fed non è compito delle autorità di politica monetaria mantenere bassi i tassi per scongiurare eventuali pericoli di volatilità.
Il numero dei “segnali buy” è esploso nelle ultime settimane. Ma il trend potrebbe cambiare da un momento all’altro. GRAFICO
Abbandonata l’idea di un rialzo del costo del denaro, analisti guardano all’economia Usa con maggiore preoccupazione. Ecco motivi e previsioni.
Tokyo positiva, si continua a puntare su nuove droghe monetarie. Cina e Fed alle strette. Trimestrali: 59% società europee non hanno deluso.
Chiusura all’insegna delle vendite per la Borsa Usa. Deboli gli ordini all’industria, scesi per il secondo mese di fila. In calo i petrolio, che trascina in basso i titoli oil.
L’economia ha registrato una crescita deludente dello 0,5% nell’ultimo trimestre. Manifatturiero e costruzioni in contrazione. Sterlina a fondo.
Le nuove stime di Goldman Sachs, dopo che ieri il governatore della Bce ha messo in cantiere una nuova tornata di QE per dicembre.
Nessuno se lo aspettava. Borsa accelerano. È il ciclo di misure di accomodamento monetario più aggressivo dalla crisi finanziaria del 2008.
Ftse MIB sopra 22.600. Moneta unica rompe tutti i supporti. Tassi bond tedeschi: fino ai sei anni tutti negativi. BPM -4% per via di ipotesi fusione con…