Brexit pagina 40
Emendamento su secondo referendum sulla Brexit è stato bocciato dalla stragrande maggioranza: mercati non scontano no deal che resta soluzione di default.
In un clima sempre più teso, il Parlamento britannico è chiamato per il terzo giorno consecutivo a votare sulla Brexit. Questa volta la posta in palio è il rinvio della data di uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, al momento prevista per il 29 marzo. Una situazione difficile da districare, anche agli occhi del mercato.
I grandi gruppi bancari, però, preferiscono Parigi, Francoforte, Dublino o Bruxelles
Per Michel Barnier estendere la scadenza della Brexit non avrebbe senso, visto che l’Europa e il governo britannico hanno già negoziato un accordo
Secondo analisti e opposizione l’autorità della premier inglese è stata gravemente minata e dovrebbe dimettersi. Elezioni sempre più vicine.
Rimosso rischio legato a no deal, sterlina dovrebbe rafforzarsi nel medio termine: con slittamento Brexit si aprono scenari elezioni o secondo referendum.
Per i suoi promotori si tratta di una sorta di “no deal ordinato”. Pare l’uovo di colombo ma non mancano critici del nuovo backstop e degli aspetti legali.
Michel Barnier, capo negoziatore dell’Ue per la Brexit parlando alla plenaria del Parlamento europeo fa un appello a Londra che deve decidere il da farsi.
Considerando l’incertezza regnante sull’uscita di Londra, la Consob ha emesso un richiamo di attenzione per la tutela dei risparmiatori.
Il governo Uk annuncia taglio dei dazi sulle importazioni in caso di Brexit senza accordo. Restano fuori le auto.