Brexit pagina 30
In una fase ancora caratterizzata da una grande incertezza sulla Brexit, nel mese di maggio Deutsche Bank AG e UniCredit SpA hanno chiuso le loro posizioni di trading swap aperte a Londra per trasferirle a Francoforte. Lo riporta l’agenzia di stampa americana Bloomberg, spiegando che in totale circa una decina di banche ha chiuso posizioni
Mentre si avvicina l’addio ufficiale di Theresa May, le cui dimissioni saranno ufficiali il prossimo 7 giugno, il futuro della Brexit resta ancora avvolto nel mistero. A fare un po’ di chiarezza sul percorso futuro ci ha pensato ieri il Presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker che ha confermato nuovamente che l’accordo con Londra
Non c’è tempo per evitare scenario peggiore. Stime post voto (barometro di ciò che pensa l’Europa) dell’Head of European Fixed Income Franklin Templeton.
La Brexit non è una “minaccia per la prosperità” britannica: lo ha detto l’ex ministro Boris Johnson, deciso sostenitore della campagna Leave e fra i più accreditati successori della premier May, che ha annunciato le sue dimissioni venerdì. La Gran Bretagna, ha detto Johnson durante un evento tenutosi in Svizzera, raggiungerà “una fantastica relazione di
May se ne va e potrebbe rimpiazzarla l’ex sindaco di Londra Boris Johnson (nella foto). Incertezza peserà sulla sterlina. Aumentano i rischi di recessione.
Premier britannica lascerà l’incarico 10 giorni dopo le elezioni europee. Fissato calendario per nomina del successore. L’incertezza pesa sulla sterlina.
Possibili dimissioni della premier il prossimo venerdì. il Brexit Party di Nigel Farage favorito nelle consultazioni europee.
British Steel, gruppo siderurgico inglese, sull’orlo del crac. La società ha chiesto al governo di Theresa May 75 milioni di sterline per gestire problemi che ha attribuito alla Brexit. A rischio i 5mila dipendenti e le 20mila persone che lavorano nell’indotto. Dieci giorni fa il Governo aveva già concesso un prestito di emergenza di 120
Il new deal presentato da Theresa May, con cui il governo spera di accontentare tutti, alimenta le speranze di una Brexit soft e di un secondo referendum.
Il famoso chef inglese Jamie Oliver chiude i ristoranti italiani ad Aberdeen, Exeter, Cheltenham, Richmond, Tunbridge Wells e Ludgate Hill, vicino alla Cattedrale di St Paul a Londra, nell’incertezza sulla Brexit. “Come tutti i proprietari di ristoranti sanno, questo è un mercato difficile e dopo la Brexit le pressioni e le incognite lo hanno reso