Brexit pagina 25
Da stasera il Parlamento inglese sarà sospeso fino al 14 ottobre. Al via la prorogation come rende noto il portavoce di Downing street confermando inoltre che il premier Boris Johnson non intende chiedere un rinvio della Brexit a Bruxelles. Un nuovo accordo – dice il portavoce- però è ancora possibile e che l’ultimo momento utile
A tre anni dal referendum è ancora caos sulla Brexit: ecco un breve riepilogo per capire cosa è successo, dagli albori fino ad oggi.
Dopo una scottante sconfitta sulla mozione che avrebbe decretato le elezioni anticipate, il governo del primo ministro britannico Boris Johnson, subisce una nuova perdita. Il fratello minore del premier, Jo Johnson, ha lasciato l’incarico di ministro dell’Istruzione e il gruppo conservatore in parlamento. Jo Johnson, che aveva già lasciato un precedente incarico nell’esecutivo May, ha
La Camera dei Comuni ha votato a favore della legge anti no-deal presentata dalle opposizioni e bocciato la mozione del premier per elezioni anticipate.
Si allungano le ombre sul divorzio Londra-Bruxelles. ‘Alla scadenza del 31 ottobre mancano solo otto settimane: il poco tempo a disposizione e la situazione politica nel Regno Unito hanno aumentato il rischio che il Regno Unito si ritiri dalla Ue a quella data senza un accordo’. Lo ha scritto la Commissione europea in una comunicazione
Goldman Sachs ha alzato al 25% dal 20% precedente le chance di una Brexit senza accordo, citando la sospensione prolungata del Parlamento. La banca Usa ha dichiarato che il suo caso di base, con una probabilità del 45%, resta quello che alla Camera dei Comuni passerà una “variante ristretta” dell’accordo di Brexit che è stato
Un parlamentare conservatore è passato ai liberaldemocratici, erodendo la maggioranza parlamentare in vista di un voto cruciale su Brexit
Confusione regna sovrana per la Brexit: oggi il Parlamento vota una proposta di legge avanzata dai laburisti per evitare il no-deal.
Boris Johnson ha fondato la sua premiership sull’uscita del Regno Unito dall’UE entro il 31 ottobre con o senza un accordo. Il tempismo in questo contesto è tutto, in quanto semplicemente non c’è abbastanza tempo affinché il Regno Unito e l’Unione europea possano rinegoziare un accordo. Di conseguenza, il nostro scenario di base è che
Il premier inglese Boris Johnson ha minacciato di espellere al partito conservatore i colleghi che si ribelleranno tentando di ostacolare i suoi piani per la Brexit. “Se domani non voteranno con il governo, distruggeranno la posizione negoziale del governo e consegneranno il controllo del parlamento a Jeremy Corbyn”, ha affermato una fonte dell’ufficio dei ‘Whip’,