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Treasury: la bolla sta per scoppiare?

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SIENA (WSI) – Tassi di interesse: ieri in area Euro dopo una partenza in negativo le borse hanno recuperato chiudendo la sessione in lieve rialzo. Resta invece sotto i 287 pb lo spread italiano. La sessione odierna invece si è aperta con listini in lieve calo dopo la pubblicazione della minute della Fed.

Secondo quanto riportato dalla gazzetta ufficiale spagnola, a partire dal 1° gennaio 2013 e per almeno un anno i titoli obbligazionari spagnoli includeranno le clausole di azione collettiva che, in caso di ristrutturazione, permetteranno alla maggioranza dei creditori di decidere se approvarla o meno.

Secondo quanto riportato dal quotidiano greco Kathimerini, che cita una fonte ufficiale, il rapporto deficit/Pil nel 2012 dovrebbe risultare più basso delle attese di 0,5% o di almeno 1 Mld€. Un quadro più chiaro tuttavia è atteso emergere nella seconda metà di gennaio.

Il miglioramento è attribuibile al consistente taglio della spesa pubblica. Sul fronte macro, le vendite al dettaglio tedesche di novembre hanno registrato un recupero su base mensile grazie soprattutto al settore abbigliamento e farmaceutico. Oggi invece sono attesi i dati sull’inflazione preliminare di dicembre per l’intera area che potrebbero registrare un lieve rallentamento rispetto a novembre.

Nella giornata di ieri i listini americani, dopo il monito di FMI e Moody’s, hanno chiuso in negativo. Il parziale accordo sul fiscal cliff non ha incluso un compromesso per il via libera almeno per un anno all’innalzamento del tetto sul debito, come invece sembrava possibile dai primi negoziati tra democratici e repubblicani. Il congresso sarĂ  pertanto chiamato a votare su tale questione nel mese di marzo.

L’incertezza su questo punto ha pesato sull’andamento dei mercati Usa riportando il tasso sul Treasury decennale all’1,9%, livello massimo da maggio. Nel frattempo ieri si è insediato formalmente il nuovo Congresso successivo alle elezioni di novembre. Il leader repubblicano Boehner è stato confermato portavoce della camera, mentre Il segretario al tesoro Geithner ha confermato che lascerĂ  l’ incarico a fine mese.

Il successore piĂą probabile al momento appare Jack Lew, capo dello staff della casa bianca, sebbene (secondo indiscrezioni riportate da Bloomberg News) Obama sarebbe in cerca di un successore con maggiore esperienza in tema di mercati finanziari.

Dalle minute della riunione Fed dello scorso dicembre, è emersa la propensione per una rapida chiusura del piano di acquisto di bond nell’anno in corso. Dalle minute infatti risulta che diversi membri sono favorevoli a rallentare o interrompere gli acquisti ben prima della fine del 2013. Se la Fed procedesse per l’intero 2013 con acquisti mensili di 95 Mld$ come la Fed inizierĂ  a fare a partire dal mese in corso, a fine 2013 il totale dell’attivo della Fed arriverebbe a sfiorare i 4000 Mld$. Nel pomeriggio buone indicazioni sono arrivate dalle stime Adp sui nuovi posti di lavoro del settore privato a dicembre, anticipo dei dati sul mercato del lavoro di oggi.

Valute: moneta unica ancora in deprezzamento vs dollaro. Hanno pesato soprattutto i timori delle prossime sfide che dovranno affrontare gli Stati Uniti per ridurre il proprio debito, dopo che Fmi e Moody’s hanno invitato il Paese a fare di più in questa direzione. Il cross è in area 1,30, ai minimi da metà dicembre, con il livello di supporto ad 1,294, mentre quello di resistenza ad 1,311.

Yen in deprezzamento vs dollaro e stabile vs euro. Il crosso euro vs yen è in area 114,5 con il livello di supporto a 113,6 mentre quello di resistenza a 115,2. La Borsa di Tokyo, sostenuta dalla frenata dello yen e dall’accordo negli USA, termina la prima seduta di contrattazioni del 2013 in rialzo, tornando ai livelli pre-tsunami. La moneta cinese sempre sui minimi verso dollaro. Dal lato macro, in calo il PMI servizi Hsbc cinese di dicembre, 51,7 da 52,1.

Materie prime: in calo gli energetici dopo che nelle minute Fed è stata evidenziata l’intenzione di terminare quest’anno il programma di acquisto di bond. Penalizzati anche industriali e preziosi. Tra gli industriale scende lo zinco (-2,43%), l’alluminio (-2,08%) ed il rame (-0,5%), mentre tra i preziosi il prezzo dell’argento è sceso dello 0,9% e quello dell’oro si è portato sotto i 1650 $/oncia.

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