Economia

Tasse, manca poco al giorno X: Irpef, Imu, Tasi e Iva per oltre 37 miliardi

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ROMA (WSI) – Italiani chiamati a versare le tasse: si avvicina il black day del Fisco, il 16 dicembre 2015, quando i contribuenti saranno chiamati alla cassa per il versamento di molte scadenze fiscali, come Irpef, Imu, Tasi, Iva e altri balzelli per un totale e di 37,2 miliardi di euro che entreranno nelle casse erariali. 20,3 le scadenze gravanti sulle aziende e 16,9 quelle per le famiglie. A fare i conti la Cgia di Mestre, l’associazione Artigiani e Piccole Imprese, che spiega l’effetto del pagamento delle tasse.

“Se per i contribuenti italiani il 16 dicembre verrà vissuto come una giornata campale, per l’erario, invece, sarà una festa. Grazie al gettito previsto, possiamo affermare con un pizzico di ironia che per il fisco italiano il Natale arriverà con 9 giorni di anticipo”.

La scadenza più importante da versare sarà quelle relativa alle ritenute Irpef dei dipendenti e dei collaboratori di circa 13 miliardi di euro. 9,6 miliardi di euro invece il gettito che complessivamente arriverà allo Stato e ai Comuni dal prelievo Imu su immobili strumentali delle imprese e sulle seconde e terze case sempre in relazione all’Imu che, ricordiamolo, non si paga sull’abitazione principale non di lusso né di pregio, tecnicamente quella che non rientra nelle categorie catastali A1, A8 e A9. Tra Tasi e Tari, i Comuni incasseranno rispettivamente 2,3 e 1,8 miliardi di euro. 91, miliardi di euro invece il gettito IVA che per il mese di novembre entrerà nelle casse delle aziende e dei lavoratori che pagheranno questa imposta con cadenza mensile. Infine, le ritenute dei bonifici per le detrazioni Irpef daranno luogo ad un gettito di 162 milioni di euro.

“In linea di massima le imprese, i lavoratori autonomi e i dipendenti subiranno un prelievo di 20,3 miliardi. Tra Iva, Imu, Tasi e Tari, invece, le famiglie saranno chiamate a versare direttamente, o attraverso le imprese come nel caso dell’imposta sul valore aggiunto, 16,9 miliardi di euro”.

E le imprese? La scadenza del 16 dicembre a cui saranno chiamate, secondo la Cgia, costituisce uno sforzo fiscale molto impegnativo.

“Il peso fiscale in capo alle nostre imprese ha raggiunto livelli non riscontrabili nel resto d’ Europa. Nonostante la giustizia sia poco efficiente, il credito venga concesso con il contagocce, la burocrazia abbia raggiunto soglie ormai insopportabili, la Pubblica amministrazione si conferma la peggiore pagatrice d’Europa e il sistema logistico-infrastrutturale registri dei ritardi spaventosi, lo sforzo fiscale richiesto alle nostre imprese è al top”.