mercato del lavoro pagina 202
La riforma delle pensioni sta per finire in un’aula di giustizia. I 260 mila esodati (licenziati senza diritto alla pensione) passano al contrattacco. Decisi a portare in tribunale il ministro Elsa Fornero.
Aumento assurdo dell’etĂ necessaria per lasciare il lavoro, che creeranno situazioni da incubo per le aziende ma che soprattutto puniranno i giovani in cerca di occupazioni. Altro che nuovo: è il vecchio che avanza.
Ventata di ottimismo sul fiscal cliff, ma deludono i dati macro su cui pesa l’effetto uragano Sandy. Tengono meglio i tecnologici. Occhio alla performance del biglietto verde: testati i minimi dal primo novembre.
Da oggi, sceglieremo 3 post inviati dai lettori di Wall Street Italia tra gli oltre 400 al giorno e i 13.000 al mese che arrivano al sito. Per capire. Per superare la cappa di piombo del conformismo politico-mediatico. Perche’ il governo verifichi le conseguenze devastanti delle politiche di austerita’ sulle vite dei cittadini. Ecco la prima selezione.
Con l’accordo per il libero scambio di auto c’e’ il pericolo di perdere 73 mila posti. I vantaggi sarebbero solo per Tokyo, ma Bruxelles insiste dicendo che l’accordo aumenterebbe il Pil e le esportazioni.
Un esercito di disoccupati: quasi 2,9 milioni di persone, è il massimo dal 1992. Per i giovani sempre peggio, il tasso sale al 36,5%. Le misure di austerity continuano a piegare l’economia e la vita delle persone. Boom precari. In Europa 14 milioni di giovani non studiano e non lavorano. Un’emergenza sociale.
Chi vuole contrarre un mutuo oggi e’ svantaggiato. Perche’ gli spread non scendono? Le banche propongono spread del 2,8% a tasso fisso. Con l’arrivo delle norme di Basilea III le speranze di assistere a una riduzione si assottigliano.
Mentre la disoccupazione giovanile raggiunge livelli drammatici, l’Ue vuole sopprimere una delle poche iniziative capaci di aiutarli. Basterebbe una minima parte del budget europeo per sovvenzionare la mobilità dei lavoratori tra i paesi membri.
Gli analisti avevano previsto un calo a 395.000 unitĂ dopo le precedenti 410.000 unitĂ . Per le richieste continuative stime a 3.325.000.
Il ministro del Lavoro ha detto: “Ci sono anche figli un po’ viziatelli, troppo abituati a cercare vie dorate, ma sono anche quelli che quando vanno a cercare un lavoro, trovano solo pezzi e bocconi di lavoro”.