Iran pagina 25
Grande attesa per il 14 gennaio 2016 quando cadranno le sanzioni all’Iran e il paese produttore di idrocarburi tornerĂ sulla scena economica globale
NEW YORK (WSI) – Il prezzo del petrolio è arrivato al livello piĂą basso da quando è iniziata la crisi finanziaria e dopo che l’Opec nella riunione tenutasi la scorsa settimana ha manifestato tutta la sua incapacitĂ ad affrontare la situazione. L’incontro durato sette ore si è concluso in maniera caotica evidenziando il crescente disaccordo
La produzione di petrolio da parte dell’Iran non subirĂ rallentamenti, anzi. Il ministro iraniano del Petrolio, Bijan Zanganeh, in arrivo a Vienna per la riunione dell’Opec, ha dichiarato: Non accettiamo nessuna discussione sull’aumento della produzione iraniana dopo la revoca delle sanzioni: è nostro diritto produrre piĂą greggio Le pressioni internazionali, dovute alla caduta dei prezzi del barile
Secondo la banca d’affari, il paese, bloccato nello sviluppo dalle sanzioni internazionali, ha le potenzialitĂ per diventare un nuovo Eldorado per gli investitori.
Le spese folli degli anni passati non sono piĂą sostenibili. Ma una popolazione molto giovane dove regna giĂ il malcontento accetterĂ un nuovo round di misure di austerity.
Un paese membro del cartello sarebbe pronto a cambiare rotta. Le quotazioni del greggio potrebbero tornare a salire, fino a…
Ad annunciarlo il ministro del petrolio iraniano Bijan Zabganeh sottolienando di non aver bisogno di alcun permesso dall’Opec o da altri
Lo riporta l’agenzia Reuters, che cita un report confidenziale dell’AIEA
E non è neanche detto, visto il rischio che l’Opec rimanga arroccata nelle sue posizioni. Il target potrebbe in quel caso slittare di diversi anni e i prezzi oscillare attorno a…
ROMA (WSI) – Allarme dell’Agenzia Internazionale dell’Energia sul trend del petrolio e sui bilanci dei paesi membri dell’Opec. Â La decisione del cartello dei paesi produttori di petrolio e l’ostinazione a limitare la propria produzione di greggio inaugurerĂ un periodo protratto di bassi prezzi e dunque di problemi di budget per diverse nazioni, secondo l’organizzazione parigina.