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Usa: vola deficit federale, +77% in quattro mesi

Nei primi quattro mesi dell’anno fiscale 2019, iniziato a ottobre, gli Stati Uniti, complice un calo delle entrate dovuto al taglio delle tasse, hanno visto salire il deficit del bilancio federale a 310 miliardi, il 77% in piĂą sullo stesso periodo dell’esercizio 2018. L’organismo bipartisan congressuale Congressional Budget Office si aspetta un buco di 897

Goldman Sachs: deficit Usa senza freni, forti rischi con recessione

Secondo gli analisti della banca d’affari, le prospettive fiscali dell’economia statunitense non sono affatto buone. Entro il 2028 deficit stimato a $2.050 miliardi.

Dagli Usa: “troppa responsabilitĂ  fiscale è irresponsabile”

Secondo l’economista Dean Baker le politiche di riduzione del deficit pubblico non sono sempre positive, come mostra l’attuale stato dell’economia Usa

Usa: taglio delle tasse di Trump riporterĂ  deficit sopra $ mille miliardi

Il deficit federale statunitense è estinato a lievitare tornando sopra i mille miliardi di dollari a partire dal 2020. E’ quanto stima il Congressional Budget Office (Cbo), organismo congressuale indipendente, secondo cui i tagli alle tasse voluti da Donald Trump e l’aumento della spesa pubblica spigeranno per la prima volta dal 2012 il deficit il tetto psicologico

Deficit Usa a febbraio tocca i massimi da 6 anni

NEW YORK (WSI) – Il deficit Usa è salito ai massimi di sei anni in febbraio con ricavi in crescita del 9%. Gli Stati Uniti hanno registrato un deficit di bilancio di 215 miliardi di dollari nel mese di febbraio, il suo più grande in sei anni. Questi i dati resi noti dalla tesoreria.

Alert di Goldman Sachs sul deficit Usa: “spendono troppo”

La spesa per il disavanzo federale va verso un “territorio inesplorato” e lo slancio economico della riforma fiscale sarĂ  decrescente dopo il 2018

Riforma fiscale Usa, Roubini: “deficit supererĂ  mille miliardi entro il 2019”

A nutrire dubbi sul mega piano di riforma del fisco studiato dai Repubblicani sono anche il professore di economia della NYU Nouriel Roubini e quello dell’UniversitĂ  irlandese di Limerick Stephen Kinsella: entrambi temono che una scure fiscale si abbatterĂ  presto sulle spese federali del governo. Roubini, noto per le sue posizioni di mercato ribassiste, è