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Ariel Bezalel, head of strategy, fixed income di Jupiter Asset Management, discute di inflazione e crescita in rallentamento
Nadège DufossĂ©, global head of multi-asset di Candriam, parla dei timori per l’inflazione e di quelli per la crescita
Ci troviamo di fronte a prospettive cupe e incerte per l’economia mondiale. E il 2023 è a rischio recessione. Lo prevede il Fmi
Per l’Italia, Pil atteso a+ 2,3%, -1,5% rispetto alle stime di gennaio e 0,8% rispetto al 3,1% indicato dal governo italiano nel Def
Dopo due anni di crisi causata dal COVID, l’impennata dell’inflazione rischia di mettere al tappeto l’economia italiana
L’Italia sta affrontando costi di debito piĂą elevati mentre la BCE inasprisce la sua politica monetaria e gli investitori sono concentrati sulla crescita e sulle prospettive fiscali.
Si addensano le nubi sulla ripresa globale alla prova di sfide “multiple”, su tutte le incertezza della variante Omicron e l’impennata dell’inflazione.
I previsori della Bce hanno rivisto al rialzo le stime sul Pil della zona euro. Le ultime stime indicano un aumento del 4,7% nel 2021, del 4,6% nel 2022 e del 2,1% nel 2023 con una crescita nel lungo periodo, al 2026, all’1,4%. Si tratta di percentuali in miglioramento rispetto alle proiezioni di aprile quando
Ripresa sostenibile, crescita degli utili, aumento dei rendimenti, ritorno alla normalitĂ della Cina e il cambiamento globale sono i temi di investimento su cui concentrarsi.
In miglioramento le stime per la crescita del Pil dell’Italia secondo l’agenzia S&P. Nel dettaglio gli analisti vedono nel 2021 e nel 2022 una crescita del 4,9% contro rispettivamente +4,7 e +4,2% per entrambi gli anni stimati dagli analisti ad aprile. Poi ci sarĂ un rallentamento a +1,8% nel 2023 e a +0,9% nel 2024.