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Unicredit è disposta a intervenire solo se si trova una soluzione di sistema. Alert di Fitch: bail in ancora possibile, a rischio anche i bond senior.
È la settimana decisiva per il salvataggio delle due banche venete in crisi patrimoniale. Allo stato attuale servono almeno 1,2 miliardi circa di capitali freschi da parte dei privati – forse qualche miliardo in meno se il governo riuscirà a ottenere uno sconto rispetto alle richieste delle autorità europee. Ma per il momento l’unico istituto
AD Intesa Sanpaolo: ciascun istituto deve trovare soluzioni interne. La banca lavora a un piano strategico che mette l’accento sulla gestione del patrimonio.
Per salvarle va migliorata efficienza nel recupero crediti. In quattro anni si potrà normalizzare situazione. Intervista al prof. Francis Morandi, Managing Partner di Tema Warren Europe.
Alcuni leader europei tra cui il vice presidente della Bce Costancio hanno aperto alla rinegoziazione tra la banca e i debitori ai prezzi di mercato super scontati dei Npl.
Gli analisti di Equita SIM hanno deciso un rating di HOLD sui titoli di banca Carige e un target price di 0,25 euro, sotto la chiusura di ieri pari a 26 centesimi.
Tutto questo mentre l’agenzia internazionale di rating Fitch ha giudicato negativo l’outlook sulle banche italiane per via dei crediti deteriorati che hanno toccato i 330 miliardi di euro a metà 2016.
Unipol starebbe valutando la creazione di una bad bank per pulire definitivamente Unipol Banca.
La Bce appoggia la creazione di bad bank garantite dai governi dell’Eurozona per far fronte al problema dei crediti deteriorati nell’area euro. E’ quanto riporta Reuters, aggiungendo che l’appello è arrivato dal vicepresidente Vitor Constancio, che ha detto chiaramente di auspicare un intervento dell’intera Unione europea, per creare società di gestione degli asset che si
Commenta così la proposta il docente della BocconiCarlo Alberto Carnevale-Maffè: “E’ un tappeto blu a stelle dove nascondere per tre anni i rifiuti dei crediti deteriorati. Si compra del tempo ma, sia chiaro, i rischi restano tutti a obbligazionisti e soci”