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A livello europeo è la Spagna ora il principale oppositore per via del nodo di Gibilterra, mentre a Londra l’ex capo dei negoziati sulla Brexit Dominic Rabb,è pessimista.
Portavoce Commissione Ue che si occupa di Brexit ha dato l’annuncio: commissari europei hanno detto sì alla dichiarazione politica congiunta. Occhio al voto alla Camera UK: il testo non convince ancora.
Nodo piĂą importante – e anche quello piĂą criticato – che andava sciolto per attuare il divorzio di Londra riguardava la questione del confine con l’Irlanda.
Stesura di una bozza di intesa tra Bruxelles e Londra. Palla passa al governo: trattative in dirittura d’arrivo, ma questione irlandese resta irrisolta.
Il ministro del commercio inglese Liam Fox ha affermato che è impossibile dire se l’accordo sulla Brexit sarò siglato questo mese o il prossimo. In precedenza il capo dei negoziati britannico per la Brexit aveva indicato nel 21 novembre la data della possibile intesa tra Londra e Bruxelles.
Solo sedici paesi sui 197 che hanno firmato l’accordo di Parigi su clima hanno definito un piano d’azione nazionale in grado di soddisfare gli impegni presi: lo rende noto comunicato pubblicato in vista della conferenza Onu sul clima Cop24 a Katowice (Polonia), che avrĂ luogo a dicembre. I 16 paesi sono: Algeria, Canada, Costa Rica, Etiopia, Guatemala, Indonesia, Giappone,
Complici le tensioni con gli Stati Uniti, due giganti asiatici rafforzano la cooperazione economica, dopo anni di tensione.
Attesa per il discorso che oggi il premier inglese Theresa May terrĂ al parlamento sui progressi dell’accordo per la Brexit.
Fumata nera nel meeting a sorpresa di ieri. Tutto rimandato a mercoledì. Ammutinamento governo May è un rischio reale.
Il negoziatore Ue per la Brexit, Michel Barnier, informerĂ la Commissione europea nell’ambito di un fitto programma di colloqui in vista di un vertice centrale la prossima settimana.