Economia

Svizzera: vince “no” referendum per la “moneta sovrana”. Banche festeggiano

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Come nelle previsioni, si è concluso con una netta bocciatura il referendum in Svizzera per la “Moneta sovrana”. Il Paese non dovrà riformare in
modo radicale il suo sistema monetario e le banche tirano un sospiro di sollievo. Promossa da un gruppo di economisti e osteggiata dal governo, l’iniziativa è
stata bocciata dal 75,7% dei votanti e da tutti i 26 cantoni.

I sostenitori del referendum  proponevano che, oltre al denaro contante, anche la moneta scritturale dei conti bancari venisse emessa esclusivamente dalla Banca nazionale svizzera (Bns). Le normali banche non potrebbero insomma più emettere moneta attraverso la concessione di crediti.

Alla Banca centrale sarebbe spettato il compito di mettere in circolazione denaro “non gravato da debito”, quindi senza alcuna contropartita, fornendolo direttamente alla Confederazione, ai Cantoni oppure alla popolazione. Gli obiettivi dichiarati dei sostenitori erano quelli di rendere più sicuro il denaro della clientela delle banche e di prevenire crisi finanziarie.

Anticipata dai sondaggi, la sconfitta del referendum è stata confermata meno di dure ore dopo la chiusura delle urne. A spoglio concluso, il ‘No’ al “salto nel vuoto” è stato chiarissimo. A Zurigo, capitale economica del Paese, l’iniziativa è stata respinta dal 75,3 % dei votanti.

Malgrado la secca bocciatura, i promotori del testo hanno espresso soddisfazione:

“Siamo lieti di essere riusciti a convincere una parte dell’elettorato che in merito alla creazione monetaria da parte delle banche commerciali é necessario un autentico cambiamento”, ha detto all’agenzia di stampa svizzera Ats Raffael Wthrich, tra i responsabili della campagna.

Per i fautori dell’iniziativa, la sconfitta è inoltre imputabile al clima di paura generato da autorità politiche e Banca nazionale svizzera (Bns), la banca centrale elvetica.