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Stati Uniti, una crescita con qualche rischio. Ecco le indicazioni di Comgest

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Gli Stati Uniti potrebbero aver accelerato la crescita nel secondo trimestre dell’anno. Esistono, tuttavia, alcuni rischi di coda da tenere presenti. Christophe Nagy, gestore del fondo Comgest Growth America indica quali titolo potrebbero dare buone soddisfazioni

Negli Stati Uniti la riforma sanitaria, la riduzione delle tasse e lo stimolo fiscale hanno mostrato fino a ora maggiori difficoltà di sviluppo rispetto a quanto avessimo precedentemente immaginato. Il populismo in Europa è stato messo da parte con candidati filo-europeisti che sono usciti vincitori dalle tornate elettorali in Francia, Olanda e Spagna.  Negli ultimi 12 mesi le oscillazioni del prezzo del petrolio hanno portato il barile alla soglia sia dei massimi che dei minimi a 1 anno, ma di recente il prezzo è tornato ad attestarsi sul suo livello medio. In assenza di un impatto significativo da parte di qualcuno di questi rischi di coda, l’economia a stelle e strisce ha continuato a registrare una crescita modesta dell’1,4% nel I trimestre dell’anno, mentre le ultime rilevazioni mensili, come quella sul reddito personale reale disponibile o il report sull’occupazione dell’Ufficio di statistica sul lavoro, indicano un miglioramento della crescita nel secondo trimestre dell’anno.

Dal nostro punto di vista, conserviamo un approccio bilanciato con un’esposizione decisa verso società difensive con medie prospettive di crescita, che chiamiamo “elefanti”, e un posizionamento più leggero su società con maggiori prospettive di crescita ma anche un profilo di rischio più elevato, soprannominate “gazzelle”. Entrambe le categorie rispondono ai nostri criteri in termini di rendimento sostenibile sul capitale, potere di combinazione degli utili e potenziale di rialzo rispetto alla nostra stima del fair value.

Tra i singoli nomi che hanno registrato le performance più interessanti troviamo Oracle, Cerner ed Apple. Oracle, leader nel settore dei database, ha vissuto uno slancio di crescita nella transizione verso una gestione cloud. Inoltre, la sorpresa recente è stata una flessione delle licenze on-premises minore rispetto a quanto ci aspettassimo. Abbiamo sempre più fiducia verso un ritorno a una crescita degli utili a doppia cifra. Dal canto suo, la società di software per ospedali Cerner, dopo una fase difficile che ci ha dato la possibilità di sfruttare un buon punto di ingresso sul titolo, è destinata a tornare a generare una crescita degli utili visibile e costante. Inoltre, Apple è salita prepotentemente dopo aver superato le stime degli analisti sulle vendite degli iPhone nel primo trimestre dell’anno e ha continuato un cammino di rialzo nel mese di marzo, dato che gli investitori sono sempre più alla ricerca del prossimo iPhone previsto per l’autunno. Gli investitori stanno poi guardando sempre più agli elevati margini del business di servizi, al momento il secondo maggiore elemento di supporto dei ricavi, che sta crescendo del 20% circa l’anno.

In termini di esposizione al settore retail, non abbiamo la stessa fiducia di qualche mese fa nei confronti di Dollar General – dopo una scarsa attuazione della strategia e per via della pressione competitiva derivante dall’e-commerce e Wal-Mart, che mettono a rischio il suo vantaggio competitivo. Avevamo deciso di investire su Wal-Mart dopo lunghe discussioni, persuasi dal fatto che si tratta di una delle poche catene di vendita al dettaglio tradizionali in grado di controbattere l’avanzata di Amazon. L’ultima offerta per Whole Foods Market non ci ha sorpreso, e ha anzi sottolineato la necessità di negozi di tradizionali per la vendita di alimentari; ciò contribuisce a rafforzare la nostra opinione costruttiva nei confronti di Wal-Mart. Abbiamo in fin dei conti anche ridotto la nostra fiducia nei confronti di Amazon e Costco, entrambe per questioni legate alle valutazioni.

Per la prima volta abbiamo assunto una visione positiva sul colosso della cosmetica di lusso Estée-Lauder, dopo una pluriennale analisi della società e riscontrando un sufficiente potenziale di rialzo rispetto al fair value. Una volta che le valutazioni ci sono apparse più ragionevoli, abbiamo anche rinnovato la nostra fiducia nei confronti di JB Hunt ed Equinix.