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Stati Uniti: torna l’incubo shutdown, Wall Street affonda

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Torna lo spettro dello shutdown sugli Stati Uniti, ovvero il rischio della paralisi dell’amministrazione federale. Lo speaker della maggioranza repubblicana alla Camera Usa, Paul Ryan, ha confermato ieri che il presidente americano, Donald Trump, non firmerà il provvedimento approvato ieri al Senato per continuare a finanziare il governo federale fino al prossimo 8 febbraio evitando lo shutdown che rischia di scattare domani alla mezzanotte di Washington per la mancanza di fondi per finanziare il muro con il Messico.

Nella notte italiana la Camera americana ha approvato un progetto di legge di bilancio che finanzia il governo fino agli inizi di febbraio e prevede lo stanziamento di 5,7 miliardi di dollari per la costruzione del muro con il Messico, così come richiesto da Donald Trump.

Tuttavia il provvedimento,  approvato con 217 voti a favore e 185 contrari, rischia di non ottenere la maggioranza del Senato perché ai repubblicani mancherebbero i 60 voti necessari al via libera.

Pesanti le ripercussioni sulla Borsa Usa, dove le contrattazioni, già affossate dalla Fed, hanno risentito negativamente della notizia, spingendo il Dow -Jones giù dell’1,99%.

“Sono stato molto chiaro, ogni finanziamento al governo deve tenere conto della sicurezza dei confini”, ha poi detto Trump per spiegare la sua bocciatura.

Il presidente americano ha quindi sottolineato come gli Usa spendano ogni anno moltissimi soldi per difendere gli altri e che quindi è impensabile non stanziare risorse per proteggere le proprie frontiere.