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Speculazioni ai massimi: cosa vuol dire per i mercati

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Dagli Stati Uniti arriva un altro campanello d’allarme per i mercati finanziari dopo quelli provenienti dalla sottoperformance delle small-cap, dai flussi in entrata record per i fondi comuni e dalle incertezze politiche elevate. Il margin debt, indice del grado di speculazione sui mercati, ha appena raggiunto un record che resisteva da due anni.

L’indicatore è infatti salito a un nuovo livello record a febbraio, un segnale dell’ottimismo eccessivo degli investitori che stanno cercando di trarre profitti speculando in uno scenario politico ed economico eppure incerto.

Il mese scorso la somma di denaro da reinvestire solitamente in azioni che gli investitori globali hanno preso in prestito dai loro gruppi di brokeraggio è aumentata ancora dopo il balzo di fine gennaio, raggiungendo un livello mai visto prima: 528,2 miliardi di dollari. Lo dicono gli ultimi dati a disposizione della Borsa di New York (NYSE) e riportati in settimana.

Si tratta di un incremento del 2,9% dai $513,3 miliardi di gennaio, un mese che ha visto il primo record del margin debt in quasi due anni di tempo. Di solito l’incremento record di tale margine si registra in periodi di estrema volatilità e rischia di portare a cali improvvisi e pesanti in Borsa.

Il margin debt funziona così: gli investitori impegnano titoli azionari o bond per ottenere in cambio un prestito dalle loro società di brokeraggio. Il denaro non deve per forza essere utilizzato per fare nuovi investimenti nei mercati, ma spesso è proprio quello che avviene.

In questo modo si formano delle “sacche” pericolose di instabilità potenziale. La somma del margin debt tende a crescere e salire di pari passo con la performance degli indici azionari, che hanno iniziato ad aggiornare i massimi storici dalla vigilia delle ultime elezioni presidenziali, per esempio.

Più il mercato sale più un trader tende a voler puntare quantità di denaro maggiori per non rischiare di “perdere il treno”. L’andamento dei debiti degli investitori è considerato una misura attendibile della fiducia che gli operatori hanno nei mercati. Gli investitori sono infatti più propensi a prendere soldi in prestito in cambio di titoli quando l’azionario o l’obbligazionario, a seconda dei casi, sta salendo, in modo da generare valore per i loro portafogli.

Speculazioni in Borsa ai massimi: cosa vuol dire per i mercati
Traders work on the floor before the closing bell of the Dow Jones at the New York Stock Exchange, March 24, 2017 in New York. / AFP PHOTO / Bryan R. Smith (Photo credit should read BRYAN R. SMITH/AFP/Getty Images)