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Sondaggi: M5S perde consensi, avanza il PD al 32%

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NEW YORK (WSI) – Batosta per il Movimento Cinque Stelle, che perde consensi tra gli elettori dopo il caos politico sulla giunta Raggi a Roma.

Se si votasse per le Politiche, il Partito Democratico otterrebbe oggi il 32%, staccando di 3 punti e mezzo il Movimento 5 Stelle, attestato al 28,5%, in calo di 2 punti nelle ultime settimane.  E’ la fotografia scattata dall’Istituto Demopolis, da cui appare inoltre che la partita referendaria appare sempre più aperta.

Procediamo con ordine. Le difficoltà della Giunta Raggi nel governo di Roma sembrano pesare sul consenso nazionale del Movimento fondato da Grillo, i cui voti in uscita non premiano tuttavia alcun altro partito, andando a incrementare ulteriormente l’area dell’astensione, che sfiora oggi il 40%. In discesa, al 12%, è la Lega di Salvini; Forza Italia ottiene l’11,5%; sotto il 5% Fratelli d’Italia, Sinistra Italiana ed Area Popolare.

“La nuova legge elettorale, che porta al ballottaggio le prime due liste – spiega il direttore di Demopolis Pietro Vento – non favorisce lo schieramento di Centro Destra, sempre più diviso ed in crisi di consensi. La partita, ormai da mesi, riguarda il PD e il M5S che, dopo le Amministrative, aveva di fatto affiancato con il 30,5% il partito del Presidente del Consiglio. Nell’attuale scenario politico – conclude  Vento – la soglia del 40% prevista dall’Italicum appare difficilmente raggiungibile al primo turno”.

Per quanto riguarda il referendum, se la consultazione si tenesse oggi, escludendo astensionisti ed indecisi, un italiano su due direbbe “sì” alla Riforma: è uno dei dati che emerge dall’indagine condotta da Demopolis.

Secondo il trend tracciato dall’Istituto a pronunciarsi per il sì, nel gennaio scorso era il 60% degli italiani. Con la progressiva politicizzazione del significato del Referendum, il “Sì” è calato progressivamente sino al 49% di fine giugno, per attestarsi oggi al 50%: l’opinione pubblica risulta oggi divisa esattamente a metà.

Molti contenuti appaiono condivisi dagli italiani: il punto centrale della Riforma Boschi, il superamento del bicameralismo perfetto (con la sola Camera dei Deputati chiamata a votare la fiducia e la netta riduzione dei poteri del Senato), è visto con favore dal 63%; oltre 8 cittadini su 10 apprezzano la riduzione del numero dei senatori da 315 a 100. Piace invece molto meno che a Palazzo Madama vadano soprattutto i consiglieri regionali: la composizione del nuovo Senato, con l’elezione indiretta da parte del consigli regionali, è condivisa infatti da poco più di un quarto dei cittadini intervistati dall’Istituto Demopolis.