Economia

Salvataggio banche piace a 3 italiani su 100

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ROMA (WSI) – Solo tre italiani su 100 sono favorevoli al salvataggio delle banche. A dirlo VOICES from the Blogs, l’osservatorio scientifico sui social media dell’Università Statale di Milano e pubblicato da Repubblica.

In base ai dati raccolti on line su oltre 30mila post condivisi su social e blog a giugno sono solo il 3 per cento degli italiani si mostrano favorevoli al credito che metterà al riparo le banche venete, Popolare di Vicenza e Veneto Banca. Il 71% si dice contrario mentre il 26% non si esprime. A irritare maggiormente gli italiani sul web è l’impressione che il governo dia sempre una mano alle banche.

“Il 13,9% sottolinea come a mettere mano al portafoglio per questi interventi siano sempre i cittadini, nella loro veste di contribuenti, e il 13,6% aggrava il giudizio: pagano i contribuenti al posto dei veri responsabili (…) Nel decreto, il 12% dei post ravvisa un comportamento incoerente del governo, e infatti non manca chi propone impieghi prioritari per le risorse che verranno destinate all’operazione di salvataggio (11,5%): tra i diversi “suggerimenti” la ricostruzione nelle zone terremotate e l’istituzione del reddito di cittadinanza”.

Tra chi è invece a favore del salvataggio pubblico, il 69,5% ritiene che si evitino in tal modo maggiori danni all’intero sistema creditizio, e il 25,7% ritiene invece che l’intervento del governo tuteli risparmiatori e correntisti.

Operazione MPS: l’ennesima bugia

In ogni caso il tema banche infiamma l’opinione pubblica, dentro e fuori la rete e il dibattito si accende ancor di più quando i protagonisti delle varie operazioni che riguardano gli istituti di credito raccontano una realtà diversa da quella che è. Come  fa dalle pagine de Il Sole 24 Ore Paolo Petrignani, amministratore delegato di Quaestio Sgr, gestore di Atlante ed Atlante 2,  che commenta l’operazione MPS, definita una delle più grandi cartolarizzazioni in Europa, conclusa a “condizioni di mercato”. E proprio queste condizioni di mercato di cui parla Petrignani che rivelano l’ennesima bugia.

Atlante2 ha acquistato gli Npl del MPS al 21% del valore loro mentre a dicembre si era disposti a pagare il 27%, un cambio di rotta che Petrignani giustifica parlando di cambiamenti avvenuti – “il portafoglio non è esattamente sovrapponibile al precedente, perché nel frattempo è stata assorbita dalla banca la cassa che era frutto del recupero avviato fino a quel momento. In secondo luogo, il portafoglio è invecchiato e quindi è inevitabilmente peggiorato” – ma poi candidamente ammette che quel prezzo è stato richiesto dalla Bce.