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S&P su emergenza profughi: rischio principale per rating Ue

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ROMA (WSI) – Continua il flusso dei migranti diretti in Europa e l’agenzia Standard & Poor’s esamina gli effetti di questa crisi sui rating dei Paesi dell’UE, parlando di ripercussioni negative solo in caso di cattiva o mancata gestione dell’emergenza.

In un report, l’agenzia statunitense spiega che il crescente numero di rifugiati richiedenti asilo difficilmente indebolirà le economie europee e i loro bilanci al punto da rendere necessario il taglio dei rating sovrani. Senza dubbio la crisi dei migranti avrà effetti in termini fiscali, perché molti Stati dovranno trovare le risorse aggiuntive per fronteggiare l’emergenza ma senza grosse ripercussioni. Come la Germania, dove gli effetti dell’arrivo dei profughi sui conti pubblici sono stimati in circa 6 miliardi di euro di spese extra nel 2016, pari a solo il 2% della spesa totale e allo 0,2% del Pil tedesco. Effetti che secondo S&P non produrranno nell’immediato alcuna conseguenza sul rating della Germania.

Tutto sommato, quindi, i costi diretti saranno abbastanza gestibili e non avranno impatti sul credito. Invero, secondo l’agenzia, l’afflusso migratorio non risolverà i problemi futuri pensionistici e sanitari derivanti dall’invecchiamento della popolazione, ma nel lungo periodo i migranti potrebbero produrre anche effetti leggermente positivi in termini di crescita dei Paesi che daranno loro asilo, in quanto potranno risolvere una serie di problematiche a cui vanno incontro proprio quei paesi con bassa crescita demografica.

Nel report di S&P si legge infine che l’unica minaccia ai rating potrebbe arrivare solo ed esclusivamente da una cattiva o mancata gestione dell’emergenza immigrazione, dovuta per lo più alle divisioni attualmente esistenti tra gli Stati e dal dominare di interessi nazionalistici che potrebbe far aumentare forme di populismo e xenofobia, finendo per far cadere nel dimenticatoio le urgenti e necessarie riforme fiscali e strutturali, cosa che, in caso di crisi, si rifletterebbe in termini negativi sui rating.

(Aca)