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Recessione in terra Ikea?

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A cura di Saxo Bank

La nuova dichiarazione della Fed sulla politica monetaria rilasciata nella notte dell’8 novembre, ha mantenuto i rendimenti statunitensi ai massimi dell’ultimo periodo e mantiene alte le probabilità di un rialzo nel mese di dicembre. Nel frattempo, i bond a lungo termine in dollari statunitensi si sono ripresi e la propensione al rischio si è leggermente affievolita, il che ha favorito il consolidarsi sia dello USD che del JPY.

L’ultima dichiarazione del Federal Open Market Committee non ha fornito nuovi spunti sulle intenzioni politiche della Fed, che trasmette il proprio messaggio sostenendo l’ipotesi del mercato che le probabilità per un aumento dei tassi nel mese di dicembre (curiosamente solo intorno al 75% secondo di Bloomberg) siano le migliori di sempre. L’unico vero cambiamento è stato un ritocco del linguaggio nel descrivere lo stato attuale degli investimenti delle imprese, che ora sono visti come “aventi un ritmo moderato rispetto a quello più veloce di inizio anno”.

Ci sono alcuni cross valutari con USD che si stanno avvicinando a livelli cruciali, incluso EURUSD, del quale discuteremo successivamente, e USDCHF e USDJPY. Lo yen sta chiaramente andando ad un ritmo diverso dalle altre valute non-USD, dal momento che l’offerta di yen ha superato l’offerta di dollari da quando i titoli di stato americani hanno rimbalzato e la propensione al rischio si è nuovamente affievolita.

La corona svedese ha trovato solidi acquisti nelle ultime sedute e ha portato l’EURSEK ai minimi del range e sotto la media a 200 periodi. La causa scatenante è stata la dichiarazione del governatore della Riksbank Ingves di fronte al Parlamento svedese che ha dichiarato che se l’economia svedese dovesse continuare sul percorso atteso “ad un certo punto è opportuno iniziare ad aumentare il tasso di interesse nei prossimi mesi, a dicembre o febbraio”. Questa non è un’informazione nuova, ma il mercato in questo momento la sta prendendo sul serio, aumentando le probabilità di un rialzo nel mese di dicembre.

Il commento ha avuto, però, un tempismo non fortunato visto che i prezzi medi delle case in Svezia stanno iniziando a mostrare un costante declino su base annua e l’ultimo rilascio della serie di dati è stato pubblicato proprio nella mattina dell’8 novembre, poco prima di questa dichiarazione. È probabile che l’economia svedese rallenterà o addirittura piomberà in una recessione prima che la Riksbank porti i tassi sopra lo zero. Se il movimento dell’EURSEK verso il basso non reggerà, c’è da aspettarsi un rapido aumento del rischio.

Salta all’occhio la debolezza del CAD, che può essere parzialmente connessa al fatto che i dati del PIL canadese del 2015 e del 2016 sono stati rivisti nettamente al ribasso, anche se la crescita al momento rimane forte (la spiegazione si trova nel crollo dei prezzi del petrolio del 2015 e dei primi mesi del 2016 che è stato un fattore negativo più importante rispetto a quanto non si ritenesse in precedenza).

Durante la notte, la notizia che il progetto dell’oleodotto Keystone XL è stato fermato dal giudice americano federale nell’ambito delle investigazioni ambientali in corso in Montana, non ha esattamente aiutato la causa del dollaro canadese. Ulteriori ritardi in questo progetto sono negativi per il CAD dal momento che l’impossibilità di trasferire in modo efficiente il petrolio fuori da Alberta vuol dire che diverse categorie di greggio canadese sono vendute con forti sconti.