Economia

Deutsche Bank: basta QE, “bolle già esistono”

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L’amministratore delegato di Deutsche Bank ha chiesto che venga messa immediatamente fine alle manovre di stimolo monetario straordinarie. Messi in atto da Fed, Bce e Banca del Giappone, per citare gli esempi più lampanti, all’apice della grande crisi finanziaria scoppiata ormai quasi dieci anni fa, i programmi di acquisto di titoli e di tassi zero stanno creando distorsioni e bolle sui mercati.

Uno dei principali banchieri d’Europa ha puntato il dito contro le autorità di politica monetaria, accusandole di alimentare le bolle sui mercati rendendo troppo basso il costo del denaro: questo favorisce le attività di prestito ma anche di finanziamento, aumentando i rischi corsi dagli investitori. Per tutti questi motivi, secondo John Cryan, l’era del “denaro facile” deve finire e subito.

Secondo il numero uno della prima banca di Germania la Bce sta contribuendo alla formazione di bolle pericolose di asset sui mercati finanziari. Il top manager vorrebbe pertanto che la banca centrale, che si riunisce domani ma che non dovrebbe apportare alcun cambiamento alle sue politiche monetarie ultra accomodanti vista anche la freddezza dell’inflazione, staccasse la spina al bazooka monetario.

Al momento il cosiddetto Quantitative Easing consta di un piano di acquisto di Bond esigibili dell’area euro al ritmo di 60 miliardi di euro al mese. Sono un sacco di soldi, che vengono iniettati ogni mese nelle vene dell’economia. I tassi di deposito negativo, fissati al -0,4%, servono a spingere le banche a favorire le attività creditizie anziché parcheggiare soldi presso i forzieri della Bce.

Parlando a una platea di colleghi banchieri a Francoforte stamattina Cryan si è lamentato delle politiche monetarie attualmente in vigore dichiarando che nonostante l’euro forte (che sta rallentando il passo dell’inflazione) “l’era del denaro facile in Europa dovrebbe finire”.

Secondo il Ceo di Deutsche Bank il bazooka fiscale della Bce sta spingendo i prezzi degli attivi finanziari su livelli insostenibili. “Stiamo assistendo alla formazione di bolle in un numero sempre più alto di classi di asset del mercato finanziario”.

Come si vede bene nel grafico sotto riportato, il programma di acquisto di Bond – che dovrebbe concludersi alla fine di quest’anno ma a cui la Bce intende mettere fine ben più avanti nel 2018 – il bilancio della Bce si è gonfiato in maniera spropositata raggiungendo livelli record. Il valore dei Bond, e non solo dei titoli di Borsa, ha toccato massimi assoluti.