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PORTFOLIO: UN BASKET DI 3 GRANDI INDICI MONDIALI

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*Pierpaolo Scandurra è Managing Director di www.certificatiederivati.it. I suoi commenti non implicano responsabilita’ alcuna per Wall Street Italia, che notoriamente non svolge alcuna attivita’ di trading e pubblica tali indicazioni a puro scopo informativo. Si prega di leggere, a questo proposito, il disclaimer ufficiale di WSI.

(WSI) – Da una parte la Fed, chiamata martedì sera a dissipare i dubbi sull’efficacia della politica monetaria fin qui attuata sui tassi statunitensi e dall’altra gli indici azionari ai nastri di partenza per quello che potrebbe essere il tanto auspicato rally natalizio. Una miscela che rende particolarmente difficile la lettura dell’attuale situazione di mercato e che induce alla cautela. Ma è dal mese di agosto e più precisamente da quando è scoppiato il caos subprime che il mercato si presenta indecifrabile, tra giornaliere iniezioni di liquidità da parte delle Banche Centrali e improvvise ondate di acquisti che fanno balzare gli indici a livelli quasi record.

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I dati di novembre forniti da Assogestioni evidenziano, per l’industria del risparmio gestito, una fuga dai fondi comuni azionari, con un deflusso netto di 7,9 mld di euro: dati che testimoniano la volontà degli investitori di non restare sul mercato quando si addensano le nubi all’orizzonte. In soccorso degli indecisi e dei più timorosi giunge uno degli ultimi certificati di investimento quotati al SeDeX.

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Si tratta di un certificato MultiBonus emesso dalla banca tedesca Sal. Oppenheim lo scorso 17 ottobre. Il certificato appartiene alla categoria dei prodotti “di correlazione”, così definiti per la caratteristica di essere indicizzati ad un basket di pochi indici o titoli strettamente correlati. In Italia, e più precisamente sul mercato dei certificati di investimento, questa tipologia di prodotto trova la sua massima espressione nei MultiBonus, concettualmente identici ai Bonus o Protect Bonus già quotati in Borsa Italiana dal 2003. Ampiamente diffusi in Svizzera, dove i prodotti di correlazione sono oltre 900 (per capire le dimensioni del fenomeno si consideri che l’intero SeDex quota oggi 1000 certificati di investimento), i MultiBonus emessi in Italia sono attualmente tre.

La prima emissione prevedeva l’indicizzazione ad un basket formato da tre titoli azionari (Alcatel Lucent, Arcelor Mittal e Telecom Italia), mentre le due proposte successive, di cui una in attesa di quotazione, sono state costruite su un basket di tre indici azionari: S&P500 per l’America, Dj Eurostoxx50 per l’area euro e il Nikkei225 per il Giappone.

Scegliendo di puntare sul MultiBonus quotato in Borsa Italiana e scambiato attualmente a 93 euro, si parteciperà per i prossimi sedici mesi all’andamento dei tre indici sapendo di poter contare a scadenza su una protezione del capitale fino ad un -25% dai valori correnti e su un Bonus di rendimento minimo del 29% (pari al 21,75% annualizzato) se nessuno dei tre indici sarà mai andato a toccare la barriera posta in corrispondenza del livello protetto.

Scendendo più nei dettagli della proposta, il 17 ottobre 2007 sono stati rilevati i livelli degli indici Dj Eurostoxx50, S&P500 e Nikkei225 e da tali valori sono state individuate le rispettive barriere di protezione, poste ad una distanza percentuale del 30% verso il basso. Dal giorno di emissione i tre indici si sono mossi al ribasso, fatta eccezione per l’indice europeo, sostanzialmente invariato: in funzione di questo andamento la quotazione del certificato, partita a 100 euro, è oggi rilevata a 93 euro.

Il 22 aprile 2009, data di scadenza, si procederà alla verifica dei livelli barriera (posti rispettivamente a 11996,54 punti per il Nikkei, 1084,09 punti per lo S&P500 e 3104,48 punti per il Dj Eurostoxx50) e se nessuno dei tre livelli sarà mai stato toccato, verrà rimborsato agli investitori un importo minimo di 120 euro. Qualora anche uno solo dei tre indici azionari si sia trovato in un qualsiasi momento della vita del certificato ad un livello pari alla soglia barriera, verrà meno l’opzione Bonus e il certificato rimborserà un importo pari al nominale, diminuito o maggiorato della performance dell’indice peggiore (in pratica sarà come aver investito con un Etf sull’indice più debole).

Va specificato che l’evento barriera non necessariamente porterà ad una perdita: infatti, se dopo essere sceso a -30% , l’indice sarà capace di recuperare il livello di partenza e passerà in positivo, verrà pagato un rendimento (calcolato ancora sulla variazione più contenuta tra le tre). Infine, se tutti e tre gli indici si troveranno a scadenza in positivo di una percentuale superiore al 20%, il rimborso pur tenendo conto della performance peggiore delle tre, sarà senza dubbio superiore ai 120 euro, e questo avverrà a prescindere che si sia verificato o meno un evento barriera.

Si può concludere quindi semplificando ed individuando in un “range” abbastanza ampio (tra il +20% e il -30% dai livelli di emissione), l’intervallo di prezzo in cui i tre indici si potranno fermare per dar modo al MultiBonus di produrre un rimborso a scadenza di 120 euro. Al di sopra o al di sotto varranno le regole già descritte.

Per maggiori dettagli o informazioni vi invitiamo a scriverci sul Forum di WSI o a visitare il nostro sito specializzato.

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