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Perché Buffett può violare la regola N.1 degli investitori

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Una perdita temporanea sull’investimento azionario, data dal calo del prezzo, non dovrebbe spaventare gli investitori; questa è almeno l’interpretazione che si trae dalle scelte di un campione dei ritorni a lungo termine, Warren Buffett. Lo ha scritto in un editoriale pubblicato su Cnbc, il cofondatore di Validea Capital Management, John Reese.

Se la regola numero uno di chi investe è “mai perdere soldi”, scrive il gestore, quando si parla di investimenti alla Buffett il discorso può essere più elaborato di come appare a un primo sguardo.

Un elemento su cui riflettere in tal senso è dato dalle grandi quote che l’oracolo di Omaha detiene in Ibm ed Apple, due colossi della tecnologia che, però, sembrano avere i tempi d’oro ormai alle proprie spalle.

Berkshire Hathaway di Buffett possiede circa il 9% di Ibm; nel 2011, in una lettera agli azionisti del fondo, Buffett spiegava che l’investimento che si stava compiendo sul colosso tecnologico statunitense si sarebbe rivelato redditizio nella forma di miliardi di dividendi nel tempo. Ibm, ricorda Reese, paga il 44% dei sui utili in dividendi agli azionisti.

Il modo in cui Buffett vede questo genere di investimenti, scrive Reese, è che possedendo il 9% di Ibm, ha diritto a una quota pari fino al 9% dei rispettivi utili realizzati dalla società.

“La lezione è non arrendersi su un’azione perché è in calo. Un investimento ben documentato dovrebbe meritare l’attesa”, scrive il gestore, “il valore intrinseco di un investimento si materializza nel tempo”.

Per la stessa ragione il mero prezzo delle azioni Ibm non riflette la resa dell’investimento compiuto da Buffett nel tempo: le prime quote della società furono acquisite a 174 dollari per azione, quattro anni dopo, nel 2015, il prezzo era sceso a 137 dollari. Ma, per il momento, il calo nelle quotazioni non è stato un buon motivo per vendere.

A volte, però, anche investire con questa prospettiva può giocare brutti tiri anche agli investitori più perseveranti: è il caso delle quote che il Berkshire deteneva nella catena della grande distribuzione Tesco, che Buffett liquidò in ritardo per sua stessa ammissione, con una perdita dopo le tasse di 444 milioni di dollari.

Domani, sabato 25 febbraio, il Berkshire Hathaway diffonderà la sua lettera annuale agli azionisti; sono attesi anche i risultati del quarto trimestre 2016.