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Pensioni, quattro su dieci sono sotto i mille euro

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Le diseguaglianze sociali si riflettono anche all’interno della categoria dei pensionati: quattro su dieci, 6,3 milioni di persone, ricevono un assegno mensile inferiore a mille euro, mentre il 22,5% dei pensionati (3,6 milioni) riceve oltre 2mila euro. Lo affermano i dati Inps relativi al 2016, precisando che i pensionati della fascia superiore a quota 2mila assorbono il 35,7% della spesa pensionistica complessiva. Al centro si trova il 38,4% dei pensionati che percepisce redditi mensili compresi fra i mille e i 2mila euro.

 
Le disparità di reddito non risparmiano neanche il problema di di genere: anche se la maggioranza dei pensionati è donna con una percentuale del 52,7% gli uomini percepiscono il 55,7% dei redditi pensionistici. In media, pensione di una donna e inferiore a quella di un uomo del 29%, 14.780 contro 20.697 euro; ovviamente, questo non fa che riflettere i redditi maturati durante la propria vita lavorativa.

 

 

Fra gli altri trend emersi dall’ultimo Osservatorio Inps compare anche il crollo dei lavoratori parasubordinati nel 2016 la loro entità è diminuita del 13,3%, dato che arriva al -27,7% se il confronto viene effettuato con il 2012. I collaboratori sono anch’essi scesi del 17,5% a 917.525 (-35,6% sul 2012). Il lavoro della tipologia più precaria, dunque, perde di appeal dopo le riforme del lavoro del governo Monti e di quello Renzi.

 

Nei primi nove mesi del 2017 le pensioni liquidate hanno avuto un importo medio di 1.049 euro, valore che sale a 1.307 euro se si considera solo il Fondo pensioni lavoratori dipendenti.