Economia

Pensioni: per questi lavori niente aumento dell’età

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MILANO (WSI) – Firmato il decreto che esenta 15 professioni gravose dall’aumento dell’età pensionabile a 67 anni dal 2019. Ad annunciarlo il premier Paolo Gentiloni via Twitter.

Firmato da Giuliano Poletti il decreto che esenta 15 professioni gravose da adeguamento età pensionabile a speranza di vita. Il sistema pensionistico non va scardinato. Vanno protette le fasce più esposte della società.

“Le 15 categorie salvate dall’aumento dell’età pensionabile sono operai dell’industria estrattiva, operai dell’edilizia e della manutenzione degli edifici, conduttori di gru o di macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni, conciatori di pelli e pellicce, conduttori di convogli ferroviari e personale viaggiante, conduttori di mezzi pesanti e camion, personale delle professioni sanitarie infermieristiche ed ostetriche ospedaliere con lavoro organizzato in turni, addetti all’assistenza personale di persone in condizioni di non autosufficienza, insegnanti della scuola dell’infanzia ed educatori degli asili nido, facchini e addetti allo spostamento merci, personale non qualificato addetto ai servizi di pulizia, operatori ecologici e altri raccoglitori e separatori di rifiuti, operai agricoli, marittimi, pescatori e operai siderurgici di seconda fusione”.

Per questi lavoratori l’accesso alla pensione potrà avvenire al compimento di 66 anni e sette mesi e anche in caso di ulteriori aumenti dell’età per andare a riposo potranno godere di un vantaggio di cinque mesi sugli altri lavoratori.  Come spiega il tecnico di Palazzo Chigi Stefano Patriarca:

“Il decreto consente di allargare la platea dell’Ape sociale e dei precoci per il 2018 e permette nel 2019 e 2020 il pensionamento senza il previsto adeguamento alla speranza di vita a circa 49.800 lavoratori. Nel complesso, quindi, tra il 2017 e il 2020 circa 119.200 persone potranno, se vorranno, anticipare l’uscita dal mercato del lavoro senza nessuna penalizzazione della pensione. Tutto ciò con un intervento finanziario a carico dello Stato coerente con le necessità di stabilizzazione finanziaria del bilancio pubblico”.